video suggerito
video suggerito

Pandora: 16 dollari per un milione di ascolti. Scoppia la polemica sulle royalties

Non si placano le critiche alle piattaforme di streaming musicali; nell’occhio del ciclone finiscono ancora una volta le royalties pagate ai musicisti. Dopo i Pink Floyd un altro musicista americano si lamenta dei ricavati.
A cura di Francesco Raiola
32 CONDIVISIONI
Immagine

Continuano le polemiche sulle royalties che gli artisti ricevono dai servizi musicali in streaming. A finire sotto i riflettori, ancora una volta, è Pandora, il servizio radio in streaming più importante degli States.

Che lo streaming possa essere il futuro non lo diciamo certo noi, ma i numeri di vari servizi come Spotify, Rdio, Deezer, la stessa Pandora sono là a farci capire in quale direzione sta andando il mercato. Sempre meno sono le vendite dei cd, tengono, sicuramente, quelle digitali e salgono quelle dei vinili, che però sono una nicchia del mercato. Il problema di cui si discute a cadenza regolare è quello delle percentuali che vanno a finire nelle tasche degli artisti.

A porre il problema, ancora una volta, è stato David Lowery fondatore dei Cracker e dei Camper Van Beethoven che in un post sul blog My Trichordist accusa fa i conti in tasca a Pandora, ma soprattutto a se stesso e spiega come il milione di visite (1,159,000 per la precisione) raggiunte da "Low", pezzo dei Cracker, gli abbia portato nelle tasche 16.89 dollari. O almeno questa è una parte di quello che riceve, dato che della canzone possiede il 40%, col restante 60% alla band, raggiungendo la cifra di 42.25 dollari, ma sottolineando come prenda anche le royalties per essere il performer della canzone. Sommando tutto, però, spiega che quasi il gioco non valga la candela: "Guadagno meno di quanto guadagnerei dalla vendita di una t-shirt", dichiara nel post.

Immagine

Pandora, che l'anno scorso aveva portato avanti una campagna al Congresso per la riduzione delle royalties agli artisti, risponde accusando Lowery di mistificare le cifre. All'Huffington Post, infatti, rispondono che "Lowery mistifica e sottostima enormemente i pagamenti ai cantautori". La decisione del cantante di postare i ricavati da Pandora è venuta proprio per questa volontà dell'azienda americana di tagliare i compensi agli artisti.

In questi giorni Pandora è stata messa sotto accusa anche dai Pink Floyd che hanno scritto un editoriale al vetriolo su Usa Today, in cui la si accusa proprio di non essere chiara con gli stessi artisti riguardo al proprio business. Pink Floyd che proprio pochi giorni fa hanno reso disponibile il proprio catalogo su Spotify, come abbiamo spiegato in questo articolo.

32 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views