Pace fatta tra Roger Waters ed Emilio Isgrò: “Abbiamo in comune la lotta alla censura”

La battaglia legale tra il musicista Roger Waters e l'artista Emilio Isgrò a causa della cover dell'ultimo album dell'ex Pink Floyd, che risultava troppo simile ad alcune opere dell'artista pare si sia conclusa con un accordo tra le parti, stando a quanto fa sapere la Sony, etichetta che ha pubblicato l'album "Is This The Life We Really Want?", diffondendo una nota dei legali delle due parti in cui si spiega che la controversia è terminata.

La sentenza precedente

Nei mesi scorsi il giudice si era espresso a favore dell'artista, bloccando le vendite dell'album e spiegando che il concept che era dietro a copertina e booklet dell'album era troppo simile all'opera "Cancellature" di Isgrò e che non avendo il consenso dell'autore non poteva essere riprodotto: "L’evidenza della riproduzione delle medesime forme espressive nel materiale che accompagna il disco (su supporto cd o in vinile) ‘Is this the life we really want?' di Roger Waters, di cui la società resistente è distributrice per l’Italia, è confermata anche dalla comune percezione da parte dei critici musicali e dei critici dell’arte, che hanno immediatamente associato la copertina dell’opera discografica in oggetto all’artista Emilio Isgrò' si leggeva nella sentenza.

L'accordo tra le parti e l'unione contro la censura

Oggi, però, "Emilio Isgrò ha inequivocabilmente rinunciato alla sua azione relativa alla violazione del copyright nei confronti di Roger Waters, delle cui opere è grande fan e ammiratore. Isgrò riconosce con piacere che la buona fede di Waters non è in discussione e il fatto che, come da Waters stesso dichiarato, questo materiale grafico è stato sviluppato da lui stesso e dai suoi creativi collaboratori, in modo indipendente dall’opera di Isgrò". Una situazione, questa, che alla fine, leggendo la nota dei legali pare abbia avvicinato il musicista all'opera dell'artista italiano: "Con la copertina di “Is This The Life We Really Want?” parlo della censura, una cosa che, da allora, ho scoperto di avere in comune con le opere di Emilio Isgrò" ha dichiarato l'ex Pink Floyd ed entrambi, quindi "sono lieti di avere l’opportunità, quali artisti contemporanei in campi diversi, di unirsi e sottolineare l’ingiustizia sociale nonché i pericoli della censura attraverso i mezzi della musica e dell’arte contemporanea"