“Non arrivavo a fine mese, poi Morandi mi ha salvato”: la confessione di Luca Barbarossa
La carriera di Luca Barbarossa poteva essere molto differente da quella di oggi, forse non sarebbe mai iniziata senza lo sprone fondamentale di Gianni Morandi. Lo ha dichiarato lo stesso cantautore al Corriere della Sera, che se non fosse stato proprio per Gianni Morandi lui non avrebbe mai perseverato, partecipando a Sanremo e cambiando il corso della sua storia. "Devi toglierti la puzza sotto al naso" fu il consiglio dello stesso Morandi e di Lucio Dalla. E nel 1992 vinse Sanremo con "Portami a Ballare": "Io volevo fare quello impegnato".
Le parole di Luca Barbarossa
Sulla vittoria al Festival di Sanremo, Luca Barbarossa confessa che avrebbe in verità sempre desiderato fare il cantante impegnato: "Ma io volevo cantare "Cuore d’acciaio, più impegnato. Furono Morandi e Dalla a dirmi: ”Devi toglierti la puzza sotto al naso”". E su Roma Spogliata: "Ho vissuto gli anni di piombo, ho visto persone morire durante le manifestazioni, lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, sulla schiena dei miei amici. Io li ho schivati per un pelo. La città era fuoco e fiamme. Antonello, invece, parlava di Roma come in un sonetto dell’800: il cupolone, la santità, la maestà, la carrozzella. Ho capito dopo che quella canzone andava oltre la Storia, era una dichiarazione d’amore. Pensavo che Venditti, ascoltando Roma spogliata, avrebbe stanato la mia rabbia. Invece è entrato in studio mentre la incidevo. Ha detto: “Bella, posso suonare il pianoforte?”. Io, un verme, in un attimo ero diventato un suo grande fan".
La crisi e la ripresa
Non è mai arrivato il momento buono per una seconda canzone, così Luca Barbarossa cominciò ad attraversare un momento di crisi. Poi, però, la carriera ha cominciato a risalire. Oggi, si è anche reinventato con Radio2 Social Club, trasmissione radiofonica di grande successo.
Ho cominciato ad avere problemi con la mia casa discografica, la Fonit Cetra, il mio primo album non era andato bene, non avevo continuità…Sono stati anni difficili, mi sono rimesso a suonare nei locali, avevo quel briciolo di nome che mi permetteva di non fare piano bar. Non arrivavo a fine mese. Per farmi abbassare l’affitto ho ridato indietro una stanza alla proprietaria dell’appartamento. L’angoscia di rimanere senza soldi l’ho sempre avuta, forse come tutti quelli che sono andati presto via di casa. Quest’ansia mi ha spinto a cercare una strada per venirne fuori. La svolta arrivò con L’amore rubato