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Nine, il film-musical ispirato a Federico Fellini giunge in Italia

Il soggetto di Nine rimarca in modo non molto celato quello di 8½ di Federico Fellini anche se il regista Rob Marshall nega senza troppa…
A cura di Eugenio
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ScreenHunter_01 Jan. 15 13.23

Il soggetto di Nine rimarca in modo non molto celato quello di 8½ di Federico Fellini anche se il regista Rob Marshall nega senza troppa convinzione: "Ma non dite che è un remake perché il film di Fellini è un capolavoro che non si può toccare. Al più rifà il musical ispirato a quel grande film. Come Pigmalione è diventato My Fair Lady, Nine prende le mosse da quella pellicola senza esserne il remake".

Il musical in questione è quello creato da Arthur L. Kopit, dal quale lo stesso Fellini prese le distanze,  che fu messo in scena negli anni Ottanta:  "Il musical di Broadway  era di pura fantasia e in scena metteva un solo uomo circondato da diverse donne. Noi abbiamo innestato su questo nucleo originario elementi di realtà e di ricordo affinché funzionasse narrativamente anche sul grande schermo".

Per il regista Marshall, che con il suo Chicago si è aggiudicato ben sei premi Oscar, ha affermato che l’idea del film-musical è nata per una sua esigenza di misurarsi con qualcosa di differente, più stimolante: "Dopo Chicago volevo fare qualcosa di differente. Ero entusiasta del progetto di Nine: un film d'intrattenimento con performance straordinarie e un argomento più serio rispetto a quello del mio precedente lavoro. Parla di cosa significhi fare cinema per noi registi. Era la possibilità di far conoscere alla nuove genrazioni un personaggio come Fellini, il maestro di tutti i maestri. Il tratto distintivo delle sue opere è il continuo passaggio dalla fantasia alla memoria. Era interessante trasporre questa poetica in un musical, perché al genere appartiene quella stessa fluidità, come quando un attore d'improvviso si ferma e si mette a cantare. Ero attratto poi dall'idea di poter lavorare in una città, Roma, che amo tantissimo e di evocare segni e magie della dolce vita. Infine mi sentivo onorato di poter dirigere un cast così importante".

Se per cast importante si riferisce a nomi come Daniel Day-Lewis, Nicole Kidman, Sophia Loren, Penelope Cruz e Marion Cotillard, non c'è nulla da dire, il regista ha assolutamente ragione.

A commentare il film ci sono anche le parole di Sofia Loren colpita nel profondo della sua anima da questo ritorno al passato tra quelli che furono i fasti della dolce vita e le collaborazioni con Marcello Mastroianni: "Indubbiamente – conferma l'attrice ciociara – Anche se nel film mi ritaglio un breve cameo, mi sono molto commossa. Ho pensato a Marcello. E a quel Fellini col quale non ho mai avuto il privilegio di lavorare, nonostante io e mio marito avessimo più volte tentato di fare qualcosa con lui. Purtroppo per ragioni commerciali, non è stato possibile. Un confronto tra Marcello e Daniel? Impossibile, Marcello era l'attore di Fellini, per lui faceva di tutto. Daniel è irlandese, ha dovuto studiare Fellini, si è reinventato un personaggio".

Non resta che aspettare il 22 di gennaio per godersi questo ritorno alle origini di un’Italia passata, oramai in modo definitivo.

Eugenio Tinto

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