Musica: da medicina dell’anima a tortura
Musica ad un volume lacerante, uno dei tanti – terribili – strumenti di tortura utilizzati nel carcere di Guantanamo. Canzoni assordanti lanciate – anche venti o più volte di seguito – direttamente nelle celle di massima sicurezza dei presunti terroristi, per costringerli a parlare.
Oggi Obama dice stop ai crimini contro l’umanità di Guantanamo. E i musicisti divenuti – loro malgrado – artefici di quei supplizi chiedono al presidente USA una lista dei brani incriminati.

Tra questi figurano The real slim shady di Eminem e We are the champions dei Queen.
Nella coalizione di artisti coinvolti figurano i nomi di Bruce Springsteen, Prince, Metallica, Christina Aguilera. Il gruppo si appella alla "Legge sulla libertà di informazione", per fare in modo che fatti simili non accadano più.
Paola Ciaramella