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Muse: in 60 mila per il concerto all’Olimpico di Roma

Pirotecnico: ecco come è stato lo spettacolo dei Muse all’Olimpico di Roma che ha chiuso il tour italiano per la band capitanata da Matt Bellamy e che si trasformerà in un DVD.
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Era la notte dei Muse, ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma. Dopo il trionfo all'Olimpico di Torino toccava allo stadio romano chiudere il tour italiano della band capitanata da Matthew Bellamy. Erano in 60.000 ad aspettare la band inglese che portava in giro "The Unsustainable Tour", il tour che ha seguito l'uscita di "The 2nd law", l'album uscito nel 2012, che prevede 20 date europee nei principali stadi e un palco particolare, dotato di 6 ciminiere, un gigantesco muro video e di una passerella, che arriva fino al centro dello stadio.

Grande scenografia per quello che probabilmente è il tour più importante della propria carriera, che oltre a essere imponente, però, è anche funzionale, visto che il gruppo ha voluto che avesse un'ottima visibilità da qualunque parte dello Stadio lo si veda. Il gruppo ha voluto fare le cose in grande e chi era a Torino o a Roma l'ha potuto constatare con i propri occhi.

Il rock influenzato dalla classica e, ultimamente, dal dubstep dei Muse unisce i palati più vari e ieri sera ne hanno dato una dimostrazione, quando hanno sposato alla perfezione la maestosità dello spettacolo e i loro maggiori successi. Forse non è un caso che lo spettacolo di ieri, probabilmente, si trasformerà in un DVD visto l'amore del cantante per l'Italia, dove ha anche vissuto per un po'. Il repertorio pesca nei sei album del gruppo, da "Showbiz" a "The second Law" e parte con "Supremacy", "Panic Station" e "Plug In Baby", ma è su "Animals" che ci si scalda, quando esce un uomo travestito da banchiere, coi titoli negli schermi e banconote sparate sul pubblico a mo' di coriandoli. Subito dopo è la volta di  Knights of Cydonia ma è su "Follow me" che Bellamy dimostra di non avere problemi con l'italiano e spiega al pubblico che la canzone è dedicata al figlio fino a chiudere la prima parte con due classiconi: "Time is running out" e "Stockholm Syndrome". Il primo bis si apre con la ballad "Unintended" seguita da "Blackout" seguite da "Guiding Light" e "Undisclosed Desires".

Ma i Muse non si fermano e continuano lo spettacolo fino a chiuderlo con un poker di tutto rispetto: "Supermassive black hole", "Isolated System", "Uprising", "Starlight" e addio Roma. Almeno fino a quando uscirà il DVD.

Ecco alcuni video live della serata:

PANIC STATION

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HYSTERIA

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LA SCENOGRAFIA DEL PALCO DEI MUSE

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