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Muse e Jovanotti, concerti a rischio a Torino per “colpa di Vasco”

Dopo le quattro date di Vasco Rossi, che con 160 mila spettatori ha violato quattro volte i limiti di decibel prestabiliti, rischiano di saltare le date di giugno e luglio a Torino dei Muse e di Jovanotti. Il comune ne concede al massimo cinque annuali. Sul web monta la protesta.
A cura di Andrea Parrella
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Concerti di Jovanotti e dei Muse a Torino annullati? E' l'ipotesi che circola dopo l'infrazione di decibel compiuta per i quattro concerti di Vasco Rossi nel capoluogo piemontese. La questione "suono" era riemersa anche nei giorni scorsi, in vista dei due concerti che Cherubini si apprestava a fare allo stadio San Siro di Milano, quando con un video inviato al sindaco di Milano Giuliano Pisapia chiese dieci decibel in più

"Per non penalizzare tanti appassionati di musica e cultura", diceva Jovanotti, per le lamentele sulla quiete pubblica di alcuni abitanti della zona.Il sindaco rispose concedendo a Jovanotti una deroga, ed invitandolo al contempo a regalare molti biglietti per chi non potesse permettersi di partecipare alle sue serate.  Il motivo della querelle di Torino è sostanzialmente molto semplice: sono a rischio gli appuntamenti dei Muse (28 e 29 giugno) e di Jovanotti (il 16 luglio) poiché il regolamento stabilisce cinque sforamenti all'anno dei limiti acustici e quattro si sono già verificati nei concerti di Vasco, in occasione dei quali si sono accalcate complessivamente circa 160 mila spettatori (inamovibili anche sotto la pioggia) e un ritorno per Torino di circa 5 milioni di euro. La protesta sul web monta, anche e soprattutto contro Vasco Rossi e il problema più grosso che rischia profilarsi è quello relativo alle vendite, poiché sono già 32 mila i ticket venduti per i tre concerti in questione.

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