Muore a 92 anni Ravi Shankar, musicista indiano e ispiratore dei Beatles
In seguito ad una complicanza dovuta ad un'operazione chirurgica è morto negli Stati Uniti il maestro e compositore di musica indiana, vero genio del sitar, grazie al quale il genere classico indiano è stato diffuso in tutto il mondo. E' stato ispiratore dei Beatles, tra i suoi fan George Harrison in primis. Per il suo eccezionale talento e carisma era definito l'ambasciatore culturale dell'India. Oltre ad aver influenzato il quartetto inglese, anche i Rolling Stones subirono il fascino delle sonorità del suo sitar. Si era stabilito di recente in California e insieme a sua figlia Anoushka, suonatrice di sitar, erano candidati ai Grammy 2013.
Un'icona della World Music negli anni Settanta, tanto che accompagnò tutto il decennio la band in lunghi tour mondiali. Era stato colpito da infarto nel 1974 mentre si trovava a Chicago ma fu curato. In quegli anni con George Harrison organizzò il "Concerto per il Bangladesh", sensibilizzando l'opinione pubblica mondiale sulle questioni interne indiane. Tantissimi eventi di cui è stato protagonista, fra tutti la sua performance alla Casa Bianca, dove fu invitato dal Presidente Ford. L'unica ombra sulla sua vita è stato il difficile rapporto con un'altra figlia, la famosa Norah Jones, concepita durante una relazione con la cantante soul Sue Jones. Il suo di battesimo della star americana era fino a pochi anni fa Geethali Norah Jones Shankar, modificato legalmente quando aveva 16 anni. Ciononostante ha sempre definito il suo padre biologico "un grande musicista" e a proposito di sua sorella ha sempre definito il suo talento come "raro".