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‘Mpasta, la nuova canzone di Ciccio Merolla celebra il casatiello

“‘Mpasta” è il nuovo brano di Ciccio Merolla dedicato al casatiello, il lievitato tipico delle feste pasquali napoletane. Il videoclip sarà disponibile dal 20 aprile su tutte le piattaforme social e rappresenta una sorta di inno che il celebre percussionista ha voluto fare per il tradizionale piatto che si prepara il venerdì santo, per essere poi gustato durante il pic-nic  della Pasquetta. Il brano è anche un omaggio a Nusrat Fateh Ali Khan, cantante e musicista pakistano scomparso nel 1997.
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"‘Mpasta" è il nuovo brano di Ciccio Merolla dedicato al casatiello, il lievitato tipico delle feste pasquali napoletane. Il videoclip sarà disponibile dal 20 aprile su tutte le piattaforme social e rappresenta una sorta di inno che il celebre percussionista ha voluto fare per il tradizionale piatto che si prepara il venerdì santo, per essere poi gustato durante il pic-nic  della Pasquetta. Un augurio in musica per l'amato percussionista-autore all'insegna della napoletanità, raccontando con ironia il rito che ogni anno si perpetua in tutte le cucine all'ombra del Vesuvio.

Il significato di ‘Mpasta

‘Mpasta, dalla lingua napoletana: impasta, è un brano adattato in lingua napoletana di “Mustt Mustt” di Nusrat Fateh Ali Khan, cantante e musicista pakistano, scomparso nel 1997, che detiene il record mondiale per il maggior numero di dischi pubblicato da un artista Qawwali, la musica religiosa tipica del sufismo del subcontinente indiano. "Mustt Mustt” è un brano contenuto nell’omonimo album pubblicato dall’etichetta discografica di Peter Gabriel “Real World Record” e portato alla ribalta nella famosa cover dei Massive Attack.

Le parole di Ciccio Merolla

"Nusrat Fateh Ali Khan è un artista  che, tanti anni fa, mi ha fatto ascoltare Enzo Gragnaniello, la cui musica mi ha letteralmente folgorato, anche per l’’uso della tabla, strumento che studio e a cui sono particolarmente affezionato. Il pezzo in questione ha fatto il giro del mondo con tante cover, personalmente mi sono concesso una libertà maggiore, di mettere un testo originale napoletano, scherzoso, ma senza snaturare poi in realtà il messaggio musicale. Da buon napoletano, ho voluto celebrare il dono più divino dell’uomo: la vita stessa, e valori in cui credo fortemente come la condivisione e la ricchezza che avviene tra l'incontro di popoli diversi e l’ho fatto raccontando, attraverso una gestualità semplice, quella di preparare il cibo, che poi nasconde una delle azioni più nobili dell’essere umano: prendersi cura del prossimo."

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