Morto Richard Benson, il musicista aveva 67 anni
Si è spento nella giornata di martedì 10 maggio, il musicista di origine britannica naturalizzato italiano, Richard Benson. Ne danno l'annuncio sui suoi account social ufficiali: "Ha lottato come un leone, ma purtroppo non ce l'ha fatta". Il chitarrista, volto noto di alcune trasmissioni televisive ed esponente della musica underground romana degli Anni Settanta, aveva compiuto lo scorso marzo 67 anni. Nel 2000 aveva avuto un incidente, cadendo da Ponte Sisto a Roma, a seguito del quale dovette fare una lunga riabilitazione.
L'annuncio della scomparsa sui social
Ed è sulla pagina Facebook ufficiale dell'artista che compare il triste annuncio, commentato in poco tempo da migliaia di fan che hanno vissuto e amato la sua musica. Nel post si legge: "Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l'ha fatta. Ci ha lasciato. L'ultima volta però ci ha detto: "Se muoio, muoio felice".
Il mistero sulle origini anglosassoni
Inizialmente la sua carriera si restringe al solo ambiente popolare romano, tanto da essere protagonista di alcuni show in onda su emittenti locali, ma poi acquisì una certa fama grazie ai suoi spettacoli, dove puntualmente finiva vittima di insulti e lanci di oggetti direttamente sul palco. Attorno alla sua figura è sempre aleggiato un certo mistero, dal momento che non erano certe le sue origini anglosassoni, l'unica fonte certa sarebbe il suo passaporto in cui compare la data di nascita del 10 marzo 1955, a Woking, una cittadina nei pressi di Londra. Il documento sarebbe comparso su un sito non ufficiale dedicato all'artista che, secondo alcuni, invece, si chiamerebbe Riccardo Benzoni, ma non c'è nulla che provi questa congettura. Negli anni, però, le origini di Benson sono sempre state oggetto di chiacchiericcio, tanto che in due occasioni prima la moglie Ester Esposito (sposata nel 2013 dopo 16 anni insieme) e poi il suo agente, hanno mostrato in un'intervista prima il passaporto in questione e poi il certificato di nascita ritirato all'ambasciata inglese a Roma, dove appare con il nome di Richard Philip Henry John Benson.
Gli inizi tra rock e radio
Gli inizi della sua carriera musicale risalgono agli Anni Settanta, diventando un membro del gruppo Buon vecchio Charlie, esponenti del rock progressivo italiano che, però, hanno prodotto solo un disco nel 1971 e ripubblicato negli Anni Novanta. Quando il gruppo si sciolse, Benson continuò la sua carriera prevalentemente da solista, partecipando anche a festival minori per farsi conoscere e in quegli anni prende parte anche ad un programma radiofonico "Per voi giovani", ideato da Renzo Arbore, in cui gestiva una rubrica "Novità 33 giri", in cui parlava delle novità discografiche di quel periodo, e collabora in veste di critico musicale con la testata Ciao 2001. In quegli anni, poi, prese parte nel ruolo di se stesso nel film di Carlo Verdone "Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato".
I programmi tv e gli spettacoli dal vivo
Col tempo Benson prende parte anche ad alcuni programmi televisivi dedicati alla musica, per poi prendere parte alla trasmissione "Quelli della notte" di Renzo Arbore in cui interpretava "il metallaro" nella look-parade condotta da Roberto D'Agostino. All'inizio degli Anni 90 conduce la trasmissione Radio Rock in cui si dedica prevalentemente alla varietà delle chitarre e il loro uso. È il periodo dei suoi spettacoli dal vivo, che diventano particolarmente noti per l'estrosità delle esibizioni, sempre piuttosto esplicite e anche recitate, a cui prende parte anche la porno diva Milly D'Abbraccio. Nel 2003 partecipa ad un programma su Rai2, chiamato Isolati, in cui si fa satira parodiando l'Isola dei Famosi e dove si scontrava con Adriano Pappalardo.
I problemi di salute e l'appello in tv
Nel 2016 il cantante, dopo qualche tempo lontano dagli schermi, torna in tv a Pomeriggio Cinque per rivolgere un appello ai suoi fan, trovandosi in condizioni piuttosto precarie. L'artista, infatti, soffriva di problemi cardiocircolatori per i quali avrebbe avuto bisogno di cure costose, tanto che fu la moglie per prima a scrivere su Facebook chiedendo un supporto: "Basta anche un euro" e avviando così delle campagne di crowfounding per supportare il marito.