Morto il musicista Edwin Hawkins, sua la hit mondiale “Oh happy Day”
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Edwin Hawkins, uno dei più illustri esponenti del genere Gospel, è morto a 74 anni. È grazie a lui, senza se e senza ma, che "Oh Happy Day" è diventata indiscutibilmente una delle canzoni più famose al mondo, specie perché associata al periodo delle festività natalizie e a celebri film scolpiti nella cultura pop, su tutti Sister Act con Whoopy Goldberg. Il musicista è morto nella sua casa di Pleasanton, in California, a causa degli effetti di un tumore al pancreas.
La carriera di Edwin Hawkins
La carriera di Hawkins muove da radici R&B che seguono poi diramazioni differenti innestandosi con particolare successo proprio nel genere Gospel. La parabola della sua carriera raggiunge l'apice proprio nel 1969, in seguito alla pubblicazione dell'album che gli permetterà di vincere un Grammy Award e agguantare diversi primati importanti e numeri che renderanno Hawkins una leggenda della musica americana, con "Oh Happy Days" finita direttamente nella lista delle canzoni del secolo.
Il gospel nel sangue
All'età di sette anni Hawkins è già il pianista del coro gospel di famiglia. Insieme a Betty Watson è stato il cofondatore del Northern California State Youth Choir, un coro che includeva quasi 50 membri. E proprio con questo coro Hawkins registra il suo primo album "Let Us Go into the House of the Lord", i cui risultati gli fanno meritare l'accezione di flop. Tuttavia, non appena le radio dell'area di Baia di San Francisco iniziarono a trasmettere "Oh Happy Day", la canzone, caratterizzata dalla lead vocal di Dorothy Coombs Morrison, divenne improvvisamente molto popolare.
La storia di "Oh Happy Day"
Inutile dire che la carriera di Hawkins è segnata da "Oh Happy Day" e non è riduttivo, vista la portata della canzone, sintetizzare il tutto con un singolo titolo. La canzone vide accrescere il proprio successo quando fu riprodotta, nella versione di Hawkins, dal gruppo The Four Seasonsm nell'album del 1970 "Half & Half". In brevissimo tempo dalla sua pubblicazione, vista anche la connotazione religiosa particolarmente pronunciata, il brano diviene una hit internazionale, raggiungendo fra l'altro il 2º posto della classifica britannica ed il 4° di quella statunitense. Nel corso degli anni è stata riproposta da molti artisti e in diversi film, oltre a diventare un cavallo di battaglia della maggior parte dei cori Gospel americani, come si può evincere anche da questo curioso video.