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Morto Francesco Magni, autore di “Voglio l’erba voglio”. Fu Premio rivelazione a Sanremo

È morto all’età di 71 anni Francesco Magni, noto cantautore brianzolo che nel 1980 vinse il Premio come Miglior Rivelazione al Festival di Sanremo con il brano “Voglio l’erba voglio”. A dicembre era stato pubblicato il suo ultimo album dal titolo “Maramao…non era morto”. Da sempre attivo nel mondo della musica, aveva collaborato con musicisti e cantautori noti nello spettacolo italiano.
A cura di Ilaria Costabile
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Si è spento nella giornata di ieri a Briosco, in Brianza, Francesco Magni, cantautore che in seguito alla sua partecipazione al Festival di Sanremo 1980 vinse il Premio Rivelazione con il brano "Voglio l'erba voglio", riconoscimento che corrisponde all'attuale Premio della Critica che è stato istituito nel 1982. Magni aveva 71 anni, ma non sono state rivelate le cause della morte dalla famiglia che ha diffuso la notizia della scomparsa.

La carriera di Francesco Magni

Il cantautore era stato definito in passato "il menestrello della Brianza" e nel corso della sua carriera ha collaborato con musicisti come Nanni Svampa, Moni Ovadia che era  leader del Gruppo Folk Internazionale, autori di brani conosciuti come le favole moderne contenute negli album "Il Paese dei bugiardi" e "Cocò"; collaborò anche con i Matia Bazar, senza mai lasciare la sua grande passione per l'insegnamento, continuando a comporre, suonare e insegnare ai più piccoli, soprattutto bambini delle elementari. Ultimamente aveva ricevuto un ulteriore riconoscimento per la sua arte dalla Regione Lombardia che lo aveva insignito  del premio Rosa Camuna motivando così il tutto: "Cantautore ironico e profondo conoscitore dell'animo umano . Con la sua produzione artistica e le sue composizioni in dialetto ha saputo raccontare e farci amare le storie popolari e i personaggi della amata Brianza". Il suo ultimo album è uscito a dicembre dal titolo "Maramao… non era morto". A ricordarlo ci ha pensato anche il consigliere regionale Alessandro Corbetta dicendo:

Magni è stato un vero precursore, denunciando già dagli anni '70 i pericoli a cui andavamo incontro con l'urbanizzazione e la rinuncia alla campagna e ai suoi valori. Il suo messaggio controcorrente si afferma ancora oggi con forza, così come la riscoperta delle lingue locali, immenso scrigno di cultura e di umanità. Ora tocca a noi il compito di portare avanti il suo nome, tramandarlo, farlo conoscere alle giovani generazioni perché Francesco Magni è e resta la Brianza e chi la vuole comprendere non può prescindere dalle opere di Magni.

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