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Morto André Matos, l’ex cantante degli Angra e dei Viper aveva 47 anni

L’artista brasiliano, ex leader delle band metal Angra e Viper, è morto improvvisamente, l’8 giugno, in seguito a quello che potrebbe essere stato un attacco cardiaco. Cordoglio e messaggi di affetto da parte dei suoi ex compagni di viaggio. Scrive Kiko Loureiro: “La sua voce, le sue canzoni, il suo pianoforte saranno eterni per tutti noi, i suoi fan”.
A cura di Andrea Parrella
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Il cantante André Matos, ex frontman delle metal band brasiliane Angra e Viper, è morto a 47 anni. La notizia è giunta nelle scorse ore, diffusa dall'ex batterista della band "Holy Land" Ricardo Confessori, che senza offrire dettagli particolari sulle cause della morte, si è limitato a scrivere: "Con grande dolore nei nostri cuori abbiamo salutato anche una volta André, questa volta per sempre". Al momento si conosce poco in merito al decesso di Matos, per quanto le prime supposizioni facciano pensare a un attacco cardiaco. Il cantante è stato salutato anche da Kiko Loureiro, ex chitarrista degli Angra ora in forze ai Megadeth: "André, tu eri e sarai sempre così importante per tutti noi. Questa settimana ha detto che avrebbe voluto tornare a suonare [col suo vecchio gruppo] dopo 20 anni: è molto triste. La sua voce, le sue canzoni, il suo pianoforte saranno eterni per tutti noi, i suoi fan".

L'ultima esibizione sul palco di Matos risale allo scorso fine settimana, quando l'artista si era esibito con i suoi Shaman, decidendo di prendere parte anche a un cameo durante l'esibizione degli headliner della serata, gli Avantasia.

La prima conseguenza della morte di Matos è stato l'immediato rinvio del prossimo concerto da parte degli Angra, oggi capitanati dall'italiano Fabio Lione. La band infatti, in segno di rispetto assoluto nei confronti del loro ex leader, ha deciso di rimandare al prossimo 28 luglio il concerto in programma sabato 8 giugno, al Templo Music di San Paolo. La motivazione fornita dalla band per questa decisione è presto detta e non ha bisogno di ulteriori spiegazioni: "Non avrebbe senso salire su un palco per suonare piangendo per la perdita di un nostro compagno di viaggio, che è stato una parte importante della nostra storia. Oggi i nostri strumenti restano in lutto".

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