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Morte Avicii, le misteriose cause del decesso del dj svedese

Il noto artista è morto a 28 anni per ragioni che la famiglia non ha voluto rendere note. Dai problemi con l’alcol alle difficoltà di tipo psicologico, emerge un quadro dai contorni indefiniti, un male oscuro che ha portato Avicii alla morte.
A cura di Redazione Music
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È morto ieri, a Muscat, nell’Oman, il dj svedese Avicii. Era uno tra i dj più celebri e quotati al mondo, nonostante avesse solo 28 anni. Ad ore di distanza dal decesso del noto artista, oltre ai messaggi di dolore e solidarietà da parte di molti protagonisti del mondo della musica, resta ancora un grande interrogativo, relativo alle cause del suo decesso, cosa che al momento né la famiglia, né parte del suo entourage, è stata chiarita. Poche righe redatte dal suo manager hanno confermato la morte del giovane, che all’anagrafe si chiamava Tim Bergling: “È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa di Tim Bergling, anche conosciuto come Avicii. Il suo corpo è stato trovato senza vita a Muscat, in Oman, questo venerdì pomeriggio, 20 aprile. La famiglia è devastata dal dolore e vi chiediamo di rispettare il suo bisogno di privacy in questo momento così difficile. Non verranno forniti ulteriori comunicati”.

I problemi con l'alcol

Quello che è emerso nelle ultime ore è frutto di ricostruzioni relative al passato dell'artista, che nel 2016 si era ritirato dalla scena musicale a causa di motivi di salute, principalmente relativi all’abuso di alcol. Belrgling soffriva di pancreatite acuta dovuta proprio a questo vizio e due anni prima, nel 2014, la sua cistifellea e appendice erano state asportate. Ma non v'è dubbio rispetto al fatto che a pesare sulla sua scelta e a rendere ancor più precarie le sue condizioni psicofisiche sia stata l'incapacità di reggere i continui spostamenti e quella condizione di "nomadismo" che spesso riguarda le carriere di artisti di livello internazionale.

Le ragioni dell'addio alle scene

Era stato lui stesso a rivelare questi disagi in un'intervista a Rolling Stones del 2017. "Non potevo leggere le mie emozioni nel modo giusto. Il tutto riguardava il successo per il successo. Non provavo alcuna felicità". Queste in sostanza le parole con le quali Avicii aveva motivato l'interruzione delle sue tournée e l'addio ai tour internazionali. Un insieme di elementi che non chiarirà, nel dettaglio, come sia morto precisamente il noto dj, ma che rende in maniera abbastanza chiara l'idea delle difficoltà mentali che avevano stravolto la sua stabilità. Un male oscuro, al momento difficilmente circoscrivibile con una definizione clinica netta.

La carriera di Avicii

Tim Bergling era nato a Stoccolma l’8 settembre 1989. Oltre che dj, è stato anche un noto produttore discografico. Iniziò a fare musica quando aveva 18 anni, remixando brani che poi pubblicava gratuitamente su un blog svedese dedicato alla musica elettronica. Fu scoperto nel 2008 da Ash Pournour, che poi divenne il suo manager. Tra le sue hit spiccano Wake me up e Sunshine (con David Guetta) che gli valse la nomination per due Grammy. Trai i dj più influenti e pagati al mondo, si era ritirato circa due anni fa, smettendo di esibirsi dal vivo ma continuando a portare avanti progetti nel ruolo di produttore.

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