Mondiali Sudafrica 2010: niente divieto per la vuvuzela
Tra circa un’ora avrà inizio l’attesissima partita Italia-Paraguay: anche la nostra Nazionale, per il suo debutto ai Campionati Mondiali di Calcio 2010 in Sudafrica, avrà come sottofondo “musicale” l’amata-odiata trombetta “vuvuzela”, lo strumento con cui i Sudafricani si scatenano allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore.
In realtà, più che di sostegno, le famigerate trombette hanno un effetto snervante sui timpani dei calciatori, perciò alla partenza dei Mondiali studiosi ed esperti si erano mostrati favorevoli alla loro abolizione, necessaria, a parer loro, per consentire un proseguimento dei Campionati di Calcio sereno e senza conseguenze negative per la salute.
Sembrava allora che le vuvuzela fossero destinate ad essere bandite dalla partite dell’evento sportivo, anche perché Danny Jordaan, Presidente del Comitato organizzatore di Sudafrica 2010, ieri aveva preso in considerazione eventuali provvedimenti restrittivi contro il fastidioso strumento.
Ma a sorpresa Joseph Blatter, presidente della Fifa, oggi ha dichiarato sulla sua pagina Twitter che le vuvuzelas non saranno vietate. Già il portavoce del Comitato, Rich Mkhondo, aveva invitato la Federazione ad abbracciare la cultura africana e il suo modo di festeggiare.
E qualche ora fa è arrivato l’eco di Blatter: “Non prendo in considerazione un divieto delle tradizioni musicali dei tifosi nel loro paese”, ha affermato il Presidente. “Vorreste che venissero vietate le usanze dei fans nel vostro paese? Ho sempre detto che l'Africa ha un suono e un ritmo diverso”.
In ogni caso niente paura: le trombette sono certamente fastidiose, ma provocano danni solo temporanei, e non permanenti, all’udito. L’effetto negativo è però la destabilizzazione dei giocatori in campo. L’azienda ha comunque promesso di abbassare la potenza delle vuvuzelas, con buona pace dei calciatori e dei tifosi africani e non.
Paola Ciaramella