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Mika: da piccolo ero dislessico

Il cantante libanese si racconta in una intervista. “Le canzoni le scrivevo a orecchio, come faccio ancora ora”.
A cura di Paola
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La dislessia è un problema che si può risolvere e Mika ne è la prova tangibile.

"A scuola non andavo bene perche' ero dislessico ma nessuno lo capiva"

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.Cosi' si racconta Mika alias Michael Penniman,in un'intervista a MAX. ‘Sono stato a casa un anno a suonare il piano e studiare canto con un'insegnante russa finche' non ho trovato una scuola speciale: invece di scrivere facevo disegni e li univo visualmente con delle frecce, registravo le lezioni e le riascoltavo per memorizzarle. Le canzoni le scrivevo a orecchio, come faccio ancora ora. A 17 anni ho risolto il problema, ma ormai vivevo in un mondo fantastico".

 E, ricordando i suoi anni sui banchi: "A scuola i bulletti mi vessavano tutti i giorni ed erano sempre le ragazze a difendermi. Ma io andavo anche un po' a cercarmele: portavo il farfallino, mi vestivo come Lucky Luke o Astro Boy, i miei eroi dei fumetti, e non mi separavo mai dalla cartella che riempivo di giornalini, disegni e cassette. Alla fine, passavo per uno strano".

Tra le sue passioni collezionare fumetti: "Illustrazioni degli anni Cinquanta, ma anche Peanuts e Mad Magazine: sono la mia piccola perversione. Però non sono uno naif. Prendi il nuovo album. La musica è piena di gioia, ma i testi sono fiabe gotiche. Tipo: Cenerentola si sposa, suo marito la tradisce, divorziano. Lui ha la custodia dei figli, lei perde tutto e torna a fare la cameriera. Storie così, molto pop".

 Complimenti a Mika che da qualche anno ci regala canzoni raffinatee quasi mai banali.

Paola Dello Iacono

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