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Michele Bravi tra album e incidente: “Ho avuto paura di impazzire, salvato da un ragazzo”

Un album in uscita e una vita in ricostruzione per Michele Bravi. Il cantante è a processo per omicidio stradale e da un anno e mezzo cerca di rimettere assieme i cocci della sua vita, riprendendosi dopo un crollo totale e dopo aver rischiato di impazzire. Lo ha detto a Vanity Fair, spiegando che ne è uscito grazie alla terapia e all’aiuto di un ragazzo.
A cura di Redazione Music
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Michele Bravi pubblicherà il suo nuovo album il 20 marzo e a Vanity Fair parla di come ha avuto paura di impazzire dopo l'incidente. Il cantante, infatti, da un anno e mezzo affronta un processo per omicidio stradale, quando una manovra in auto provocò un incidente in seguito al quale morì una donna che sopraggiungeva in moto. Un incidente che ha segnalo la vita di più persone e per questo Bravi ha chiesto il patteggiamento a 18 mesi: "Mettersi a fare un processo pubblico nei confronti di qualcuno che non c’è più e far subire quel dolore a chi quella persona l’ha persa è una cosa che non farò mai (…). Prendersi la colpa è la scelta di questa consapevolezza. Mi interessava poter chiudere, almeno legalmente" ha dichiarato a Silvia Gianatti di Vanity Fair.

Michele Bravi e la paura di impazzire

Il cantante ha spiegato come abbia avuto un crollo totale: "(Avevo) allucinazioni visive e sonore. È difficile da far capire. Avevo perso completamente il confine tra quello che era reale e quello che non lo era. Non riuscivo neanche più a capire se chi mi stava vicino era vero o no. Più vero di altre cose che vedevo o sentivo. Ho avuto paura di impazzire" ha spiegato. Un crollo e un periodo nero da cui è uscito grazie alla terapia e a un ragazzo "che è stato lì con me e mi ha fatto capire la responsabilità di dover risolvere un dolore del genere. Mi ricordo che ho provato moltissima rabbia. Pensavo non potesse capire. E oggi mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non mi avesse obbligato".

Il nuovo album "Geografia del buio"

Nessun coming out, specifica, ma una cosa naturale, adesso. Una persona che da qualche settimana non è più con lui ("Mi ha indicato la terapia, mi ha accompagnato, ha fatto in modo che potessi proseguire da solo"). Alcune delle cose che ha vissuto le ha messe nelle canzoni che compongono il suo nuovo album "Geografia del buio". Ad esempio, in "Storia del mio corpo" parla di come ha riattivato "la memoria corporea" rivivendo fisicamente quel momento, mentre in "Mantieni il bacio" parla dell'importanza della consapevolezza del proprio corpo sia fondamentale per combattere la mente che vola da altre parti: "Mi sono aggrappato alla sensazione delle labbra sul viso. Ho trattenuto in un bacio tutto il male, tutta l’aderenza con il reale, come fosse un’ancora". È questa la canzone che è stata scartata al Festival di Sanremo, palco che avrebbe voluto ma per cui, col senno di poi, forse non era ancora pronto: "Probabilmente sarebbe stato più difficile farlo che non farlo".

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