Michael Jackson è ancora vivo? Potrebbe, secondo Adam Kadmon
L'interrogativo che assilla il mondo intero dal giorno della sua morte è il seguente: Michael Jackson potrebbe essere ancora vivo? A rispondere è il misterioso studioso Adam Kadmon, che nel corso di una recente puntata di Mistero ha motivato l'ipotesi secondo la quale Michael potrebbe essere ancora vivo sotto mentite spoglie.
Michael Jackson nelle vesti di David Rothenberg – La sua ricostruzione parte proprio dal giorno della morte del re del pop, quando, nel corso della trasmissione americana Larry King Live, David Rothenberg intervenne per raccontare la magia del suo rapporto con la star e l'origine della sua riconoscenza. Deturpato in volto e sfigurato dalle ustioni riportate a seguito del folle gesto di suo padre, che tentò di bruciarlo vivo, Dave iniziò a descrivere la dolcezza con la quale Michael gli si avvicinò per aiutarlo a superare il momento, permettendogli di studiare e avere un futuro. Una vicinanza sospetta, stando alla ricostruzione di Adam Kadmon, che inizia così a delineare l'assurda coincidenza di tratti comuni come i lineamenti, le espressioni del viso, il colore degli occhi e la loro distanza, le movenze, nonché la voce, palesata con un grafico a confronto in una disarmante somiglianza.
La scelta di un uomo ustionato – Secondo Adam, David Rothenberg potrebbe essere Michael Jackson, intervenuto nel giorno della sua scomparsa per confortare in qualche modo i fan e dare loro un messaggio di speranza in merito alla sua dipartita, tentando anche di giustificarsi per l'improvvisa separazione. La scelta di un volto deturpato dalle ustioni non sarebbe casuale, perchè gli avrebbe consentito più facilmente di apparire imperfetto, senza riconoscibili effetti al silicone, e avrebbe anche consentito a Dave di ripagare il sostegno di una vita con un profondo atto di altruismo verso il mondo intero.
Altre legende metropolitane – Adam Kadmon invita i fan a credere a quanto riportato come ad una favola a lieto fine, simile alle tante altre circolate, semmai con meno fondatezza nell'analisi, dal giorno della sua morte. A partire dall'uomo sceso dalla stessa ambulanza che l'aveva soccorso, scherzo di cattivo gusto di una tv tedesca, passando per il fantasma invocato dalla ex moglie Lisa Marie Presley e all'incredibile somiglianza vocale con un tassista brasiliano. Tante le legende metropolitane associate al nome di Michael Jackson, un vuoto incolmabile da sostenere in tutti i modi possibili per sopperire al peso della sua mancanza.
Il potere della memoria per rendere i miti immortali – Michael d'altronde non è il primo, a dare il via alle "favole impossibili" ci sono stati già nomi come Elvis Presley, Freddie Mercury e Marilyn Monroe, miti a detta di molti ancora in vita con identità sconosciute e sapientemente occultate dall'ombra dei servizi segreti. Sarebbe bello pensare che ognuno di loro abbia davvero goduto, o possa tutt'ora godere, di una seconda possibilità sulla Terra senza l'ossessione mediatica della vita precedente e con la serenità dell'essere incancellabili grazie allo straordinario potere della memoria, che li sosterrà per sempre e renderà la loro arte immortale.