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Mengoni: essenzialmente primo

Il brano “L’essenziale” vince la 63esima edizione di Sanremo. Si chiude il sipario su uno dei migliori Festival di sempre.
A cura di Diletta Parlangeli
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Serata finale del 63esimo Festival di Sanremo

Tutti d'accordo. Alla faccia della storia dei talent e dei non talent. Quando il materiale è buono, nessuno ha da dir niente. Marco Mengoni si prende il podio della 63esima edizione del Festival di Sanremo e "torna all'origine". All'origine della sua capacità artistica, che ha avuto tempo di esplodere, poi appannarsi – per poco – e rifiorire. Lo pensa il pubblico e lo pensano i giornalisti, che da un certo punto in poi hanno fatto il tifo a discapito dei rischiosissimi – in termini di televoto – Modà.

Mengoni dedica la sua vittoria a Luigi Tenco e ringrazia la famiglia dell'artista per avergli mandato gli auguri (si sapeva da questa mattina, ma Marco aveva preferito non strumentalizzare niente). Per il resto ringrazia il suo staff, e proclama come suoi vincitori Elio e le Storie Tese. Molte le parole in corsa nel post proclamazione. "L'essenziale", tanto per citare la canzone che ha vinto, è aver portato a casa il risultato. (Domanda: avrà mica portato fortuna l'intervista "ruuock" rilasciata a fanpage.it nel pomeriggio?)

La serata di chi scrive è trascorsa nel backstage dell'Ariston, tra artisti che entravano e uscivano e rispondevano a domande in video e si commentavano l'un l'altro accerchiati da staff vari, giornalisti, e le immancabili signore che volevano le foto per le figlie. Gli Elii ovviamente hanno fatto scoppiare in risate anche dietro le quinte. Quando poco prima dell'esibizione si sono presentati truccati come avessero venti taglie in più – si narrano 4 ore di trucco ad opera delle truccatrici che hanno lavorato per Harry Potter – gli occhi increduli stentano a riconoscerli. Subito dopo le tutti li inseguono per testimoniare ancora una volta la genialità della loro messa in scena.

Scatta l'applauso dei giornalisti invece quando tornano in Sala Stampa per ritirare il premio della critica "Mia Martini", quello della sala stampa radio-tv-web "Lucio Dalla" e quello per il miglior arrangiamento. "Vorremmo ricevere il premio del complimento, non quello della critica" dicono. Sono rilassati, hanno quella tranquillità di chi ha fatto tutto quello che voleva fare quando lo voleva fare e sicuramente come lo voleva fare.

Entusiasmo anche per l'esibizione di Gazzè che alla fine, sceso in platea, ha fatto alzare Giletti in prima fila per salire in piedi sulla poltrona e "dirigere" il pubblico ed esortarlo a cantare (e animarsi, non essendo notoriamente il massimo dell'allegria).

Il sipario sul festival si chiude. Un gran festival, condotto in maniera magistrale, scritto bene, colto, divertente. Fabio Fazio e Luciana Littizzetto (domani sera di nuovo pronti su RaiTre con "che tempo che fa"), si confermano una coppia strepitosa, che sa fare dell'intrattenimento uno spazio di confronto e cultura, dove condurre per mano buone canzoni, ospiti selezionati (dosati e seri)  e ironia quanto basta.

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