Max Pezzali: “Con Max 20 racconterò a mio figlio i miei vent’anni di carriera”
Max Pezzali si appresta a festeggiare vent'anni di carriera. Per farlo ha scelto un modo tutto speciale. Ha voluto condividere questa ricorrenza con persone che hanno significato tanto per lui o che hanno rappresentato dei veri e propri pilastri della musica italiana. Da questa idea nasce Max 20, un nuovo album composto da 5 inediti e 14 duetti. Sarà disponibile da martedì 4 giugno. Repubblica lo ha intervistato per parlare di questo progetto. Due dei cinque inediti sono scritti insieme a Mauro Repetto che, come molti ricorderanno, formava insieme a Pezzali, i mitici 883. Gli artisti che, invece, duetteranno con lui sono: Eros Ramazzotti, Jovanotti, Edoardo Bennato, Gianluca Grignani, Claudio Baglioni, Cesare Cremonini, Nek, Elio, Raf, Francesco Renga, Giuliano Sangiorgi, Antonello Venditti, Davide Van De Sfroos e persino Fiorello.
Della scelta di duettare con questi artisti dice:
"L'idea di chiudere una sorta di ventennale di canzoni con questi amici che sono anche dei miti della musica italiana, in qualche modo è un regalo a me stesso. Tanti anni fa, non avrei mai pensato di durare più dello spazio di tre mesi, della stagione estiva del '92. Trovarmi oggi a interpretare questi pezzi con i monumenti della musica, è una bella soddisfazione. Un modo per consegnare a mio figlio un cd per cui un domani potrà dire ‘mio padre faceva questo in quei vent'anni di lavoro"
Tra i cinque inediti, ci sono brani che affrontano temi sociali. Della situazione attuale dell'Italia dice:
"E' un momento in cui ci siamo improvvisamente scoperti tutti americani, per cui abbiamo pensato che in politica come in tutto il resto sia più importante essere cool che dire la verità. La politica è diventata una sorta di operazione di marketing dove non è importante il contenuto ma il contenitore, in cui le elezioni si possono perdere anche solo per il colore della cravatta sbagliato, come succede in America. Questo, secondo me, è qualcosa che per certi versi fa anche ridere ma è pericoloso perché nei momenti di grandi svolte epocali servono i contenuti. Non si esce da tutto questo con il fattore coolness, si esce con politiche serie che permettano di affrontare la realtà."
Il cantante, in politica, difende la sincerità:
"La realtà spesso non è bella. Non è detto che qualcuno ci debba dire ciò che vogliamo sentirci dire per avere il nostro voto. A volte è meglio sentire qualcosa che magari ci disturba un po' ma che è la verità. In questo momento forse servirebbe più chiarezza."