Mauro Repetto, dagli 883 agli spettacoli davanti a 50 persone: “È la sua libidine”
Che fine ha fatto Mauro Repetto, la metà di Max Pezzali nei primi 883? Ce lo ricordò una bella intervista rilasciata a La Stampa nel 2012, raccontando dell'importanza fondamentale di Cecchetto per la loro carriera. È stato lui, infatti, a scoprire quei due ragazzi che in pochissimo tempo divennero una delle band più note d'Italia, anche grazie al successo del singolo "Hanno ucciso l'uomo ragno". Una coppia, però, che a un certo punto si ruppe, per volere proprio del biondino Mauro Repetto che negli 883 accompagnava a Max Pezzali ballando sul palco: "All'inizio Mauro faceva finta di suonare la chitarra ma gliel'ho sconsigliato fin da subito: si vedeva troppo che stesse fingendo. Quindi lo invitai a ballare sul palco intorno a Pezzali. Evidentemente, ha funzionato" ha detto il dj, che ricorda con affetto Repetto e che proprio da lui ha ricevuto un video messaggio da Disneyland.
Proprio su Repetto e Disneyland, tra l'altro, crebbe una leggenda metropolitana smentita lo scorso anno proprio dall'ex 883. Una leggenda che voleva che il ragazzo fosse finito nel Parco di divertimenti parigino a interpretare Pippo: "Ho inviato il curriculum e fatto le selezioni, senza svelare la mia vera identità: nel ‘99 vengo assunto come animatore nel parco, e con un abito western addosso mi piazzano a fare il cow boy – ha detto nell'intervista data al quotidiano torinese -. Sì, mi dispiace deludere chi ha messo in giro la voce che fossi a ballare dentro alla maschera di Pippo o Pluto, ero solo un semplice cow boy". Solo un cow boy che in breve tempo, però, scalò le gerarchie.
Repetto non riuscì a reggere il peso di un successo clamoroso arrivato troppo in fretta e così decide di mollare tutto e andare a studiare recitazione negli Stati Uniti, ma l'esperienza non ha successo e così, tornato in Italia si laurea in Lettere e Filosofia. È a quel punto che la madre gli segnala una proposta di lavoro a Parigi e a quel punto basta poco per mandare il curriculum ed essere preso. Il direttore del parco, che aveva studiato in Italia, riconosce il Repetto degli 883 e lo promuove a produttore di Special events. Repetto fa carriera nel Parco divertimenti parigino, ma continua a dilettarsi sul palco. Niente musica, però, ma uno spettacolo a solo intitolato “The Personal coach”. Nessuna grande platea, ma poche decine di spettatori a sera e per lui va bene così, anzi, come ammette lo stesso Cecchetto: "Quando ha lasciato il gruppo, si è trasferito in Francia ma è rimasto un pazzo, ve lo posso assicurare. Oggi fa spettacoli ogni sera in teatro davanti a cinquanta persone e ne è molto felice, è la sua libidine”.
Oggi Repetto è completamente diverso da quel ragazzo che si scatenava sul palco, ma ha voluto, comunque, accompagnare ancora una volta l'amico Pezzali, con cui non si è visto per molti anni. Per lui, infatti, ha scritto due brani inseriti nel best dell'altra metà degli 883 "Max", cantando anche alcuni versi in francese; lo scorso anno, poi, ha anche fatto capolino sul palco durante il tour di Pezzali.