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Maurizio Sarri alla Juventus, la delusione di Anastasio: “È morta una favola, sei andato col potere”

Lo scorso anno, Anastasio cantava ‘Come Maurizio Sarri’ e descriveva l’allenatore come un condottiero pronto a fare la rivoluzione e determinato a non schierarsi con i potenti. In queste ore, dopo la notizia dell’approdo dell’allenatore alla Juventus, il rapper ha espresso la sua delusione sui social.
A cura di Daniela Seclì
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La notizia dell'arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus ha lasciato di stucco i tifosi del Napoli che non lo hanno mai dimenticato. Tra loro c'è anche il vincitore di ‘X-Factor 2018' Anastasio. Il rapper ha espresso la sua delusione sui social. Per cominciare ha spiegato come è nata la sua passione per il calcio:

"Il calcio è un passatempo, di calcio ne parlerei per ore sapendo di starmi concedendo una parentesi di idiozia, lo so e ne ho bisogno. Parlando di calcio mi prendo spesso molto sul serio ma lo so che c'è un inganno di fondo, che è serietà ingiustificata. Nel calcio c'è (c'era) un sottile velo di magia, quello che io chiamo "la favola". Le favole per definizione non sono vere, ma si tengono miracolosamente in piedi finché ci si crede e il calcio è questo: bello e spensierato".

La rivoluzione, la favola e il gioco che si è rotto

Anastasio, dunque, passa a parlare del Napoli. Lo descrive come un'azienda che, grazie alla favola che ogni tifoso riesce a scorgere, si tramuta in una romantica poesia. Per questo non riesce ad accettare che Maurizio Sarri sia finito sulla panchina della Juventus. Vede in questa scelta, infatti, una sorta di alleanza "con quel potere" che al contrario, i giocatori e i tifosi del Napoli tentavano di sfidare:

"Il mio Napoli, ad esempio, nel concreto non ha alcun romanticismo, l'SSC Napoli è un'azienda, ovvero l'antipoesia, ma diventa romantica nella favola che ogni tifoso vi proietta, è tutto un gioco, lo sappiamo. Ma se togli la favola muore la passione, e muore il calcio, i ventidue guerrieri in campo diventano ventidue ragionieri in mutande che rincorrono un pallone, il prestigiatore svela il trucco. Maurizio, parlo a te: eri il mio condottiero, depositario di valori che forse ancora ti appartengono, ma non sei più simbolico. Dove c'era un Comandante vedo solo un uomo molto bravo a organizzare una squadra di ragionieri. Sei andato con loro, col potere che giocavamo a sfidare. Non lo so se siamo stati noi a costruire tutto o se anche tu ti sentivi parte della rivoluzione, so solo che si è rotto il gioco, è morta una favola. Pazienza. La sigaretta la romperò per una buona causa, promesso".

Come Maurizio Sarri, la canzone che dedicò all'allenatore

Solo lo scorso anno, Anastasio (conosciuto all'epoca come Nasta) rese orgogliosi i tifosi del Napoli scrivendo un inno a Maurizio Sarri. La canzone mostrava senza ombra di dubbio quanto l'allenatore rappresentasse un esempio positivo per Anastasio che lo descriveva come un uomo valoroso, che non si schiera con i potenti, pronto a fare la rivoluzione in nome di un unico ideale, quello della bellezza. Ecco il testo di ‘Come Maurizio Sarri‘:

Lo faccio per passione
come Maurizio Sarri.
Niente giacca e cravatta
come Maurizio Sarri.
Sto con la barba sfatta
come Maurizio Sarri.
Hasta la Revolucion
come Maurizio Sarri.

Io che vengo dal fango
dei campetti provinciali,
gli stadi semivuoti
calcati da criminali,
dal calcio del pueblo
al calcio dei signori.
Giornali e televisioni
come calci nei coglioni.

E qualche giornalista
mi critica la tenuta:
"Ma fatti quella barba
e levati quella tuta".
Cravatta ce l'ho avuta
quando lavoravo in banca;
e mo che siedo su una panca
me ne fotto della stampa.

E mo si mettono la giacca
e già fanno i signorini;
ma sono un gancio destro,
in questo branco di mancini.
Volete stare allegri,
starete coi vincenti,
ma la rivoluzione non si ferma
e stringe i denti,
non guarda in faccia a nessuno
e non si schiera coi potenti.

Mai leccato un culo,
mai – giuro – chiesto niente.
‘Fanculo voi signori
del potere monetario:
portiamo la bellezza
dell'esproprio proletario.

Lo faccio per passione
come Maurizio Sarri.
Niente giacca e cravatta
come Maurizio Sarri.
Sto con la barba sfatta
come Maurizio Sarri.
Hasta la Revolucion
come Maurizio Sarri.

E tutti i menscevichi
che chiedono sicurezza,
vogliono una certezza,
vogliono il catenaccio:
tutti traditori
e nemici della bellezza,
ma qui comando io
e so bene quello che faccio.

Brillano gli occhietti
negli occhiali da vista
mentre scrivo sul quaderno
con perizia mai vista:
c’è chi crede
io prenda appunti,
ma io faccio una lista
dei nemici, anche presunti,
del partito sarrista.

Questa gente, sai,
non se l’aspetta
da chi ha fatto gavetta
che adesso punta alla vetta
che adesso è giunta la resa dei conti
siamo alla resa dei tonti.
La bandiera è tesa
e il Sarrismo non aspetta.

Unico ideale è la bellezza
e, se è solo un'illusione,
non svegliatemi dal sogno:
le rivoluzioni non le fa la bellezza,
però c'ho una certezza:
verrà il giorno che ne avranno bisogno.

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