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Matteo Salvini contro Junior Cally: “Assurdo che chi canta certe cose vada a Sanremo”

L’ex ministro dell’Interno attacca anche quest’anno Sanremo e interviene sulla vicenda Junior Cally, il rapper accusato nelle scorse ore in una lettera delle parlamentari di essere una presenza dannosa “per i ragazzini”, in riferimento ad alcuni testi ritenuti “pieni di violenza, sessismo e misoginia”. Salvini, ospite da Giletti, lo attacca pesantemente.
A cura di Andrea Parrella
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Pare che l'attesa del Festival di Sanremo 2020 sia destinata ad essere scandita da una polemica al giorno. Quella di oggi, dopo lo tsunami su Amadeus per le sue presunte frasi sessiste in relazione a Francesca Sofia Novello, riguarda Junior Cally, rapper in gara al prossimo festival, accusato dalle donne del parlamento di essere una presenza dannosa "per i ragazzini" in quanto i testi del rapper "sono pieni di violenza, sessismo e misoginia".

Ad aggredire la polemica non poteva mancare Matteo Salvini, che ancora una volta torna a utilizzare Sanremo per la sua propaganda (come accadde l'anno scorso dopo la vittoria di Mahmood) e attacca Junior Cally mentre è ospite di Massimo Giletti a Non è l'Arena. Il leader della Lega ritiene che non sia possibile che uno che scrive certe cose sulle donne canti a Sanremo, consigliandogli di "andare a cantare nella sua cameretta". Poi Salvini, a pochi minuti di distanza amplia il discorso attraverso Twitter così:

A proposito mi vergogno di quel cantante che paragona Donne come troie, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti. Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana.

La lettera delle donne del Parlamento contro Amadeus

Sono le deputate dell'Intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità a stigmatizzare attraverso una lettera le affermazioni di Amadeus. Il conduttore e direttore artistico del Festival aveva sottolineato la bellezza delle sue colleghe, nel particolare si era complimentato con Francesca Sofia Novello per essere la fidanzata di Valentino Rossi e per la sua capacità di "sapere stare un passo indietro". Nella stessa lettera, poi, si fa riferimento proprio a Junior Cally:

Le deputate dell'Intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità stigmatizzano quanto affermato da Amadeus nel corso della conferenza stampa di presentazione del prossimo Festival di Sanremo. Risulta del tutto incomprensibile che – attraverso le parole del direttore artistico e conduttore della più importante manifestazione musicale del paese – il servizio televisivo pubblico promuova un modello diseducativo di donna bella e disposta a occupare ruoli di secondo piano per non fare ombra al proprio compagno famoso. È lo specchio di una cultura secondo cui la donna non deve avere meriti particolari, se non quello di essere di bell'aspetto e di saper stare "un passo indietro".

In aggiunta a tutto questo, poiché tra i cantanti in gara è prevista la presenza del rapper per ragazzini Junior Cally, i cui testi – come già evidenziato alla Rai  da molte associazioni di donne – sono pieni di violenza, sessismo e misoginia, appare evidente che la direzione artistica del Festival di Sanremo 2020 sia in palese contrasto con il contratto di servizio della Rai, i cui principî generali prevedono di "superare gli stereotipi di genere, al fine di promuovere la parità e di rispettare l'immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione", nonché la promozione e valorizzazione "delle pari opportunità, del rispetto della persona, della convivenza civile, del contrasto a ogni forma di violenza".

Si richiede pertanto che, all'esordio del Festival, il direttore artistico e conduttore Amadeus si scusi pubblicamente e riaffermi l'impegno della Rai nella lotta alla violenza, alle discriminazioni e ai pregiudizi di genere.

La canzone "Strega"

La canzone di Junior Cally sotto la lente d'ingradimento della politica è "Strega", del 2017. In quel brano, il rapper cantava "Lei si chiama Gioia / balla mezza nuda, dopo te la dà / Si chiama Gioia perché fa la troia / L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa / c’ho rivestito la maschera". Nel videoclip, le immagini mostravano la ragazza, Gioia, con un sacco in testa legata a una sedia mentre tentava di liberarsi senza successo. La finzione scenica di una violenza e il racconto di un femminicidio.

Le parole di Junior Cally

Le polemiche e le accuse di sessismo, sottoscritte dall'Intergruppo per le donne del Parlamento che comprende tante deputate tra tutte le forze politiche, rischiano di sporcare la partecipazione di un personaggio aderente alla realtà musicale del momento:

Non capiamo, inoltre, se la polemica sia di carattere musicale o politica: della partecipazione di Junior Cally a Sanremo si ha notizia dal 31 dicembre e tutti i suoi testi sono disponibili sul web. Mentre del testo di "No grazie" selezionato al Festival di Sanremo e delle sue rime antipopuliste si è venuti a conoscenza solo il 16 gennaio da un'intervista al Corriere della Sera. Il giorno dopo, per pura coincidenza, si accendono polemiche legate a canzoni pubblicate da anni in un età in cui Junior Cally era più giovane e le sue rime erano su temi diverse da quelle di oggi. […] Nessuno penserebbe di attaccare Stanley Kubrick (o Stephen King) per le scene in cui Jack Nicholson rincorre Shelley Duvall in Shining, perché si tratta di fiction. Raccontare la realtà attraverso la fiction è la grammatica del rap. E non solo del rap: la storia della musica ha tantissimi esempi di racconto del mondo attraverso immagini esplicite, esagerate e spesso allegoriche. Quanto al "Festival di Sanremo", molti artisti che hanno calcato il palco dell'Ariston (in gara o come ospiti) hanno usato frasi più che esplicite: "è andata a casa con il negro la troia" o "Ti taglio la gola…ti taglio la gola….appena ti prendo da sola ti taglio la gola!!!" oppure "Sei più bella vestita di lividi" o ancora: "Bella stronza, che hai chiamato la volante quella notte… Mi verrebbe di strapparti, quei vestiti da puttana e tenerti a gambe aperte, finché viene domattina.

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