Massimo Ranieri: “Con la caduta mi sono rotto 4 costole, ma fermarmi è stata una manna dal cielo”
Massimo Ranieri si prepara all'uscita del suo nuovo disco, dal titolo "Tutti i giorni ancora volo", che sarà disponibile da venerdì 18 novembre in cui sono racchiusi 12 brani scritti da autori importanti della musica italiana e che il cantante interpreta con grande trasporto, reinventando anche la canzone napoletana. Al Corriere della Sera, poi, racconta i mesi dopo la rovinosa caduta a seguito della quale si è dovuto fermare.
Il riposo forzato dopo la caduta
Era lo scorso 6 maggio quando il cantante, durante uno dei suoi spettacoli al Teatro Diana di Napoli, è caduto dal palco inaspettatamente, procurandosi "quattro costole rotte, oltre a un polso e l’omero", ma come racconta alla testata non tutti i mali vengono per nuocere: "A volte arrivano dei segnali nella vita, tipo questo. Lui da lassù sicuramente mi ha detto “non ti vuoi fermare capatosta? Mo’ ti fermo io”. Ero arrivato a un punto in cui ero molto stanco, la caduta è stata un momento buio, ma l’ho presa come una manna dal cielo". Massimo Ranieri, da sempre un artista vitale e che a 72 anni sembrava non subire il tempo avanzare, ha rivelato che questo evento è stato per lui catartico:
Quei 50 giorni fermo mi hanno fatto riflettere , l’ho preso come un giusto riposo, forzato e doloroso. Io solo so quante notti non ho dormito, stando seduto su una poltrona perché ovunque mi appoggiassi il polso mi faceva male. La caduta mi ha fatto capire che non sono più un ragazzino. Che devo vivere i miei anni con la mentalità di un trentenne, ma che il fisico giustamente non risponde più come quello di un ragazzino. Certo le mie corsette sul Lungotevere non me le leva nessuno.
Le nuove scelte di Massimo Ranieri
Il cantautore partenopeo, quindi, ha dichiarato che forse adesso, per la prima volta dall'inizio della sua carriera, ha iniziato a compiere delle scelte che mirano a salvaguardare il suo benessere, tanto fisico quanto mentale, senza mai perdere la voglia di cimentarsi in nuove esperienze: "Non dico che comincio a fare i conti, ma inizio ad acchiappare le cose a cui prima non avrei fatto caso, a dire “questa mi serve” oppure “questa non mi serve”, buttando le zavorre. Ma comunque c’è il sogno di continuare a vivere e di dare la giusta importanza alla vita".