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Marco Mengoni torna con Materia (Terra): “Mi sono preso il tempo di pensare, ora cerco la verità”

Marco Mengoni torna con il nuovo album “Materia (Terra)” anticipato dal singolo “Cabia un uomo” e i feat di Madame e Gazzelle: Fanpage.it lo ha intervistato.
A cura di Andrea Parrella
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Dopo due anni di silenzio torna in musica Marco Mengoni. Lo fa con il nuovo album Materia (Terra) in uscita il 3 dicembre con Epic Records Italy / Sony Music Italy che, senza alcuna ambiguità, si presenta come l'inizio di una nuova stagione della sua carriera musicale, quella della consapevolezza, la maturità trovata definitivamente nelle proprie radici e origini. È il primo pezzo di una trilogia di album con cui Mengoni ripercorre i punti cardinali della sua formazione musicale, che porterà al tour della prossima estate negli stadi (il 19 giugno a San Siro e il 22 giugno allo Stadio Olimpico). Mengoni si è raccontato a Fanpage.it in un'intervista a margine di un incontro nel suo studio di registrazione milanese.

Se negli ultimi anni hai costruito il tuo successo, oggi con questo nuovo lavoro che succede? 

C'è stata una lunga decantazione. La domanda che più mi hanno fatto negli ultimi tempi è "dove sei finito?", come fossi sparito. Bisogna capire che valore si dà alla musica e alla vita stessa, che vanno di pari passo. Avevo bisogno di immagazzinare, metabolizzare passaggi di vita, sapere bene cosa raccontare e condividere. Ho avuto il tempo di pensare, andare in profondità. Poi a un certo punto fai il giro e torni all'origine, trovi una centratura, che per me ha voluto dire  ascoltare un certo tipo di musica che mi rasserenasse e mi facesse crescere allo stesso tempo. L'ho messa in Materia, che è il primo di questi miei tre dischi.

L'idea del perdono è ricorrente, c'è in Cambia un uomo così come in altri passaggi dell'album. Devi perdonare qualcuno o perdonare te stesso?

È un perdono inteso in ogni forma, come quella frase secondo cui per amare gli altri devi prima amare te stesso. Se non riesci a perdonarti degli errori difficilmente riuscirai a farlo con quelli degli altri. Non sempre io ci sono riuscito, sono molto analitico e iper critico nei confronti di me stesso, molto duro. Non mi sono mai lasciato scappare niente, ma con il passare degli anni e le vicissitudini ho semplicemente compreso che un errore è umano e va assolutamente perdonato, mentre io potevo rimanerci su per mesi. Nel perdono, naturalmente, si cerca una via per evitare un errore futuro.

Soul, gospel, accenni di blues, un mondo sonoro "tradizionale" in cui hai trascinato anche Gazelle e Madame. La ricerca del nuovo non ti ossessiona?

Direi che in generale non ho ossessioni di alcun tipo, tantomeno verso la ricerca di un qualcosa di nuovo, forse perché non comprendo il senso della parola "nuovo" applicata alla musica. Io ci vedo una costante rielaborazione e questa cosa mi fa venire in mente una frase di qualcuno, forse Steve Jobs, diceva che di fatto non possiamo inventarci niente, possiamo solo prendere l'esistente, farlo passare attraverso noi e farlo uscire fuori filtrato. Per me è nuovo riprendere una tradizione, degli standard, filtrandoli attraverso me. Non è un copia-incolla, ma la metamorfosi di qualcosa che ho assorbito è rielaborato. Va detto anche che non si tratta solo di me, questo lavoro è frutto di un processo collettivo che ti impedisce di intravedere un'unica matrice.

Hai fatto un album che potevi permetterti?

Più che altro è una questione di consapevolezza, non di avere più potere rispetto a prima. Sai quello che vuoi ed esce fuori. Tornando al perdono, una delle cose che mi perdono, ma di cui sono conscio, è non essere stato completamente vero con me stesso fino a ieri, ma vorrei puntare sempre di più a far emergere la verità assoluta, quanto di più vicino a ciò che vorrei condividere di me.

Però è indiscutibile che ascoltando Materia si penserà a un disco svincolato dalle logiche del mercato discografico in senso stretto. 

Non so se ci siano logiche discografiche e di mercato, quello che funziona e non funziona. Per quanto mi riguarda vorrei semplicemente stare bene, sento di aver avuto una possibilità nella mia vita, desidero sfruttarla per produrre una cosa giusta, non perché qualcuno o qualcosa richieda quello.

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