Mango, la lettera della moglie Laura: “Il finale del suo spettacolo esempio di bellezza”
Laura Valente, moglie di Pino Mango, il cantante lucano morto nella notte tra il 7 e l'8 dicembre ha voluto scrivere una lettera indirizzata ai fan del marito, pubblicandola sulla bacheca ufficiale dello stesso Mango. Una lettera in cui la moglie sottolinea il dolore e l'enorme vuoto che la perdita del marito ha portato nella vita sua e dei figli Filippo e Angelina. Mango era senza dubbio loro ("quando scendeva dal palco ed entrava nella sua casa di Sant'Antuono 101, la casa dove è nato e dove viviamo, allora era "nostro", solo nostro, così come i vostri padri lo sono per voi, come lo sono i vostri fidanzati o i vostri mariti"), ma anche dei suoi fan perché era "un grande, immenso artista, che aveva il dono di coniugare anima e corpo riuscendo ad esprimere, con l'uso della sua voce meravigliosa, tutto l'inesprimibile del mondo emozionale":
C'era magia nell'aria quando iniziava a cantare, fosse su un palco davanti a migliaia di persone, o al pianoforte in soggiorno, vicino al camino. E' innegabile. Sapeva sprigionare un'energia potente e commovente.
La scelta di parlare da quel profilo e di tenerlo vivo nasce quindi dalla voglia di tenere viva la memoria del cantante e della sua opera, non sapendo bene come e chiedendo un po' di tempo:
mi sento in dovere di farmi forza e scrivervi, oggi, per la prima volta, in questo spazio, che non è il mio, ma nel quale, con la speranza di non essere invadente né irrispettosa, vorrei davvero riuscire in futuro a fare in modo che la sua opera venga sempre più valorizzata e considerata come merita (…) non ho ancora le idee chiare sul da farsi, ma vi prego di darmi un po' di tempo
La donna torna anche sul video della morte del marito che nei giorni successivi alla tragedia ha catalizzato parte della discussione: giusto o meno pubblicarlo per intero? Non lo sa neanche la Valente, che spiega:
Un breve passaggio credo vada fatto anche riguardo la polemica sollevata dal video di Policoro, che ho visto e rivisto non so quante volte, nonostante fossi lì quella sera, per cercare di capire come mai nessuno di noi avesse capito, per cercare di capire se lui avesse capito, per cercare di capire se fosse giusto lasciare il video in rete o, in quanto unici eredi legittimi a tutelare l’immagine artistica e personale di Pino, pretenderne la rimozione immediata, come tanti di voi avevano auspicato.
Cari amici, ancora non lo so. Una parte di me non tollera che i ragazzi possano vedere la morte del padre spiattellata pubblicamente, ma un'altra parte di me continua ad avere dei dubbi.
e sottolinea come fosse lo stesso marito, sorridendo, ad aver più volte espresso il desiderio che fosse il palco il teatro della sua morte:
Spesso Pino aveva detto a me e ai ragazzi, sorridendo: "Se mai dovessi morire, vorrei che ciò avvenisse su un palco, mentre sto cantando, mentre faccio il mio lavoro!". E c'è riuscito, eccome se c'è riuscito. (…) In un mondo di volgarità, di falsi valori, di voce alta, di polemiche e maleducazione, mi sento di poter affermare che il finale del suo spettacolo è invece un raro esempio di bellezza, eleganza ed umiltà, come d'altronde lo è stata tutta la sua vita.
Le ultime parole sono quelle di una moglie che ha amato il marito per un'intera vita:
Ringrazio il destino che mi ha fatto camminare al suo fianco per 30 anni, sono una donna fortunata.
E spero, da oggi, anche una donna migliore, per il bene dei nostri figli.