Malore per Maurizio Pollini, il pianista costretto a cancellare il concerto di Salisburgo
Problemi cardio circolatori hanno costretto Maurizio Pollini, gigante della musica classica italiana e mondiale, a dover cancellare l'esibizione al festival di salisburgo, dove era atteso per suonare Beethiven lo scorso 21 gennaio. Il pianista milanese, che quest'anno festeggia gli 80 anni e proprio per questio era atteso in un recital ad hoc in Austria non ha potuto esibirsi, come ha dovuto annunciare poco prima dell'inizio dell'esibizione il direttore del Festival, Markus Hinterhäuser. C'era enorme attesa per questo concerto di Pollini che ancora una volta era andato, ormai da settimane, completamente sold out, con il pubblico austriaco che era corso a comprare i biglietti per vedere all'opera quello che è uno dei nomi più importanti della musica mondiale.
Il Corriere della Sera ha scritto che sono stati "problemi cardio-circolatori" ad aver obbligato il pianista a cancellare il suo programma beethoveniano: la serata si chiamava proprio "Recital Pollini" ed era stata pensata per festeggiare gli anni tondi del musicista che per l'occasione si sarebbe esibito in un programma che prevedeva l'esibizione le Bagatelle op. 126/3, Piano Sonata No. 28 in La maggiore op. 101, Piano Sonata No. 29 in Si bemolle maggiore ("Hammerklavier") op.106. Il prossimo concerto del pianista italiano, quindi, sarà il 7 ottobre quando, diretto dal maestro Riccardo Muti salirà sul palco di Chicago per esibirsi nell'ultimo concerto di Mozart, il K595.
Mito nel mondo della musica classica, Maurizio Pollini si è fatto conoscere al grande pubblico anche grazie alle interviste concesse a Fabio Fazio sul divano di Che tempo che fa. Tra i maggiori pianisti al mondo del ‘900, Pollini vinse, giovanissimo, e primo italiano il concorso Chopin di Varsavia nel 1960 e di Chopin è uno dei più grandi interpreti. Ma la carriera del pianista è lunghissima e lastricata di successi in tutto il mondo, avendo collaborato, tra gli altri, con Claudio Abbado, Riccardo Muti, Pierre Boulez, Zubin Metha con un repertorio che va dai classici come Chopin, appunto, Mozart, Brahms, passando per Debussy fino a Berio e Nono.