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Luzzato Fegiz sulla morte di Mia Martini: “Credo poco al suicidio, aveva un fibroma all’utero”

Intervistato da Giovanni Minoli, il noto critico musicale Mario Luzzato Fegiz ha espresso il suo parere sulla morte di Mia Martini e sull’improbabilità del suo suicidio.
A cura di Eleonora D'Amore
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Mario Luzzato Fegiz è stato intervistato da Giovanni Minoli e ha colto l'occasione per rilasciare un paio di dichiarazioni sulla morte dell'amica Mia Martini. In primis, l'ha definita "una creatura molto determinata e fragile" e specificato la natura di una famiglia alquanto anomala: "tant'è che di tutte le sorelle la più normale è quella che non pratica l'attività artistica. Il padre descritto come violento, cattivo, pur essendo un preside di scuola, un padre con il quale avevano un rapporto molto strano".

Il padre protagonista di una scena ignobile in obitorio – Da qui lo spunto per raccontare un aneddoto sul giorno in cui il corpo di Mia Martini fu portato nell'obitorio vicino Cardano al Campo, località vicino Varese nella quale avvenne il decesso: "All'obitorio furono lasciati soli (il padre e Loredana Berté, ndr) e dopo qualche minuto si sentirono delle urla selvagge. La gente accorse e vide il padre che sbatteva la testa di Loredana sulla parete del calorifero".

La tesi sulla morte – Luzzato Fegiz, che in vita conobbe molto bene Mimì, ha escluso l'ipotesi sia del suicidio che dell'overdose, motivando la sua tesi con la preoccupante presenza di un fibrosi all'utero, che la cantante non ebbe mai il coraggio di farsi asportare:

Lei aveva un fibroma all'utero (le fu diagnosticato qualche anno prima della morte) e il dottore le disse che poteva prendere delle pillole per pochi mesi, solo per contenere il male, dopo di che avrebbe dovuto assolutamente operarsi. Lei invece aveva una terribile paura di questo intervento e continuò a prendere per mesi queste pillole. Io credo poco alla teoria del suicidio e dell'overdose di cocaina. Però anche lì, la fretta con cui è stata cremata la salma e gli esami tossicologici non fatti, non hanno fatto altro che fomentare questo piccolo giallo.

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