Luigi Tenco: L’annivesario della morte del cantautore nel giorno della memoria
E' indubbiamente un giorno duro il 27 gennaio. Un giorno grigio, in cui ogni parola è difficile da proferire. E' questo il giorno della memoria, in cui si rammentano le stragi dell'umanità. Era il 27 gennaio del 1945 quando i carri armati sovietici entravano nel campo di concentramento di Auschwitz, scoprendo l'orrore consumato dai nazisti. Ma un'altra tragedia, esattamente ventidue anni dopo, si compieva in una camera dell'Hotel Savoy di Sanremo: Luigi Tenco si toglieva la vita, subito dopo essere stato eliminato dal Festival Di Sanremo dove aveva cantato Ciao Amore Ciao.
"Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda `Io tu e le rose´ in finale e ad una commissione che seleziona `La rivoluzione´. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi," queste le parole scritte su di un biglietto, rinvenuto vicino al suo corpo, che lasciarono attestare il suicidio del cantante. Nonostante ciò la morte di Tenco è da sempre avvolta nel mistero e numerose sono state le ipotesi sul suicidio, avanzate nel corso degli anni.
Ma al di là di tutti i dubbi e i dibattiti, di Tenco oggi ci rimangono i suoi pezzi: Mi Sono Innamorato Di Te, Vedrai vedrai, Se Stasera Sono Qui e molti altri, alcuni dei quali usciti anche postumi.
Diversi anche gli omaggi che, nel corso degli anni, amici, colleghi e fan hanno tributato a Tenco. Questa che segue è Preghiera in Gennaio, che Fabrizio De Andrè dichiarò di aver scritto di ritorno dal funerale dell'amico scomparso:
Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi, Dio, fra le sue braccia,
soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte,
che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte