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Lucio Battisti di platino 40 anni dopo: certificate I giardini di marzo e Con il nastro rosa

A oltre 40 anni di distanza dalla loro pubblicazione, I giardini di marzo e Con il nastro rosa di Lucio Battisti e Mogol hanno guadagnato la certificazione di platino Fimi.
A cura di Vincenzo Nasto
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Lucio Battisti
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Nuova settimana, nuova lista delle certificazioni Fimi, che questa volta coinvolge anche Lucio Battisti e Mogol. L'autore di Poggio Bustone infatti, 40 anni dopo la pubblicazione di singoli come I giardini di marzo e Con il nastro rosa, vede i suoi brani guadagnare la certificazione di platino. Dobbiamo ritornare addirittura al 1972 per I giardini di marzo, la canzone scritta da Mogol in cui viene raccontata l'infanzia del cantautore nel dopoguerra "dove corrono dolcissime le mie malinconie". Bisognerà aspettare otto anni invece per Con il nastro rosa, contenuto nel 45 giri con Una giornata uggiosa. Viene rappresentata come l'ultima collaborazione nella coppia Battisti-Mogol, immortalata nell'iconico ritornello "lo scopriremo solo vivendo".

È il 1972 quando Lucio Battisti pubblica il 45 giri I giardini di marzo/Comunque bella, sotto etichetta discografica Numero Uno. La canzone, partorita da Mogol in chiave autobiografica, raggiunge subito il primo posto nella classifica italiana dei singoli più venduti, rimanendoci per due mesi consecutivi e diventando il quarto singolo più venduto in Italia in quell'anno. I giardini di marzo diventerà uno dei brani simbolo della musica leggera italiana, con riferimenti testuali al vestito della madre e dei suoi fiori "non ancora appassiti", ma anche all'amore quando canta: "Ad un tratto dicesti: Tu muori. Se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori".

Otto anni dopo viene pubblicato l'ultimo 45 giri nel rapporto pluridecennale tra Lucio Battisti e Mogol: Una giornata uggiosa/Con il nastro rosa. Si tratta di un caso singolare in cui il lato B del 45 giri riesce ad ottenere un successo maggiore, diventando tra le canzoni discograficamente riconosciute tra le più importanti della musica leggera italiana. Il brano attraversa i dubbi del protagonista in procinto di sposarsi, dai timori sulla poca conoscenza della propria partner, all'evoluzione del proprio rapporto in futuro. Iconico il ritornello: "Chissà, chissà chi sei, chissà che sarai, chissà che sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo". Il singolo raggiunse la seconda posizione nella classifica italiana dei singoli più venduti nelle prime settimane e rientrerà nella top 20 dei brani più venduti in Italia quell'anno.

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