Loredana Berté: “Parenti sciacalli insultano la memoria di Mia Martini”

A breve, la grintosa Loredana Berté festeggerà i 40 anni di carriera. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato della sua vicenda umana, partendo dall'infanzia. Ha dichiarato che nella sua famiglia non ha mai avuto modo di vedere un albero allestito a festa in vista del Natale e non ha mai festeggiato un compleanno. La cantante torna a parlare della morte di Mia Martini, un dolore che è ancora vivo dentro di lei e nemmeno il tempo è riuscito a sopire. Critica, inoltre, il comportamento di alcuni parenti che hanno acconsentito alla pubblicazione di materiale inedito che l'artista aveva accantonato.

"La morte di mia sorella Mimì per me è ancora un capitolo doloroso. Un lutto che non riesco a elaborare. Soprattutto quando mi tocca assistere impotente allo spettacolo dei parenti sciacalli che autorizzano la pubblicazione continua postuma di provini inediti, di materiale che Mimì aveva scartato. Una vergogna. Vengono spacciati per “omaggi a Mia Martini”, in realtà sono degli insulti alla sua memoria. È proprio vero che certe cose non si superano: quando salgo sul palco la sento vicina, sono incavolata nera e allora reagisco dando tutta me stessa nel canto."

Torna con la mente anche al matrimonio con Borg che reputa uno sbaglio che ha contribuito alla sua visione disillusa dell'amore:

"Era miliardario ma non mi pagava nemmeno l’aereo per i nostri incontri. Ho sbagliato ad abbandonare per sei anni il mio lavoro per amore di Borg, che non mi ha nemmeno permesso di fare un figlio, lui che era prigioniero di una madre possessiva. L’altro errore è stato quello di non lasciare l’Italia nelle varie occasioni in cui mi si era prospettata questa possibilità. Ho imparato che l’amore è qualcosa di molto sopravvalutato. Sbagliato permettergli di guidare le tue scelte."