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Loredana Bertè: ‘Non mi do pace, avevo litigato con Mimì e non l’ho salutata’

In un’intervista a Rolling Stone, Loredana Bertè ha ripercorso l’amicizia con Fiorella Mannoia, nata grazie a Renato Zero con cui ha litigato, ma soprattutto il suo ricordo della sorella e alcune cose con cui non ha ancora fatto pace.
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Cosa significa, in Italia, essere una rocker? beh, basta chiedere a Loredana Bertè, una che il concetto di rock lo ha espresso nella musica e nella vita. Una vita vissuta tra alti veramente alti e bassi molto bassi, con in mezzo una serie di episodi che l'hanno portata a conoscere, frequentare e finanche sposare il gotha della cultura, dell'arte e dello sport mondiale. Una vita che dalla Calabria ha portato lei e la sorella Mia Martini a conquistare l'Italia e non solo. E proprio la sorella e l'ex migliore amico Renato Zero sono al centro dei suoi ricordi e dell'intervista data a Rolling Stone. Il suo ultimo lavoro è ‘Amici non ne ho… Ma amiche sì!', un album uscito all'inizio di aprile, prodotto dall'amica Fiorella Mannoia che ripercorre proprio la sua carriera, accompagnata, però, questa volta da una serie di amiche/colleghe: Emma, Fiorella Mannoia, Paola Turci, Noemi, Alessandra Amoroso, Elisa, Nina Zilli, Antonella Lo Coco, Aida Cooper, Bianca Atzei, Irene Grandi e lanciato dal singolo ‘È andata così' uscito l’11 marzo e scritto per lei da Luciano Ligabue.

Il litigio con Renato Zero

E così la Bertè ha voluto dare un buon voto a tutte le cantanti che l'hanno accompagnata, con una menzione speciale per la Mannoia, la cui amicizia è stata creata da ‘una sóla' tirata da Renato Zero, con cui ormai non si parla più ma con cui ha anche vissuto alcune delle avventure più belle della sua vita:

Se non ci fosse stato lui, che ha tirato una sòla a me e a lei, a quest’ora non ci saremmo conosciute. Abbiamo litigato troppe volte e stavolta abbiamo rotto per sempre. E non chiedermi anche tu perché.

I rimorsi sulla sorella Mia Martini

Ci sono poi i racconti degli incontri con Andy Warhol e Umberto Eco, ma il cardine dell'intervista e, probabilmente, della vita della Bertè è la sorella Mia Martini, morta il 12 maggio 1995 a causa di un arresto cardiaco dovuto a un'overdose. E la bertè ha voluto spiegare perché non è vero che il tempo lenisce i dolori:

Ogni giorno penso alla perdita di Mimì e niente riesce ad alleviare la ferita più grande della mia vita. Una sorella o un fratello a volte si danno per scontati e si sbaglia, parecchio.

‘Dici che è stata una vita del cazzo: a me non pare' le dice l'intervistatrice e la risposta torna a un elemento particolare che non riesce a togliersi dalla testa (e che ha ripercussioni ancora oggi):

Invece sì, e il motivo è che non riesco a darmi pace per essere partita per un viaggio senza aver salutato Mimì, perché avevamo litigato per delle cazzate. Penso anche a quel maledetto cellulare che lei voleva darmi e io non ho voluto (…), ho perso la telefonata della vita, quindi adesso a cosa potrebbe servirmi?

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