Lorde accusata di razzismo per il singolo “Royals”
Da qualche tempo sta facendo capolino con una serie di promettenti EP, la popstar neozelandese Lorde. Adesso che con "Royals" sta cominciando a scalare le vette di mezzo mondo (è prima in NZ, US e Canada, terza in Irlanda), arrivano per lei anche le prime polemiche a movimentarne immagine e talento. Secondo quanto scritto sul blog feministing.com, si critica la parte del brano che recita: "But everybody's like Cristal, Maybach, diamonds on your time piece" ovvero "tutti amano il Cristal, la Maybach e i diamanti sul proprio orologio".
Questo pezzo sarebbe un attacco velato all'universo hiphop, e quindi agli afroamericani:
Non è una critica all'accumulazione di richezza, ma un'affermazione fortemente razzista. Perché sparare merda sulla gente di colore? Perché non indirizzare i propri stali sulle partite di polo, su Central Park East o sui banchieri? La risposta è semplice: razzismo. Non devo spiegarvi perché la ricchezza di manifesti in modo diverso tra chi nasce ricco e chi invece lotta per diventarlo: se cresci con la suola delle scarpe bucate, non appena superi questa condizione inizi a festeggiare.
Il caso è diventato gigantesco negli Stati Uniti, con il post ripreso dalle maggiori testate nazionali, CNN, CBS, FOX e, a sorpresa, non è arrivata nessuna risposta da parte di Lorde e del suo staff. O forse si. Le parole di Lynda Brendish, giornalista connazionale della popstar, sono una risposta più che chiara che allarga la polemica sull'asse NuovaZelanda-States:
Non si può interpretare la realtà, filtrandola con gli occhi di uno statunitense. Specie quando l'oggetto dell'analisi è qualcosa proveniente da un altro paese, come in questo caso. Insistere nel farlo nella migliore della ipotesi è da ignoranti, nella peggiore da imperialisti.
1-1, palla al centro.