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L’Eurovision Song Contest 2021 si farà: ecco i 3 scenari su cui si sta lavorando

L’Eurovision Song Contest 2021 è stato confermato, come annunciato dagli organizzatori che hanno anche reso noto come si comporteranno a seconda delle condizioni in cui  si troveranno a causa del Covid-19. L’ESC, infatti, ha messo sul tavolo tre scenari diversi, cancellandone già uno, quello della normalità.
A cura di Francesco Raiola
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L'Eurovision Song Contest 2021 è stato confermato, come annunciato dagli organizzatori che hanno anche reso noto come si comporteranno a seconda delle condizioni in cui  si troveranno a causa del Covid-19. L'ESC, infatti, ha messo sul tavolo tre scenari diversi, cancellandone già uno (erano 4 quelli che erano stati presi in considerazione all'inizio): "L'evento si svolgerà sicuramente il 18, 20 e 22 maggio. A poco più di 3 mesi dalla fine, gli organizzatori dell'Eurovision Song Contest 2021 hanno concordato un approccio determinato, ma realistico nella fase finale dei preparativi" si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale.

Impossibile un ESC "normale"

Lo scenario che è stato naturalmente cancellato è quello che prevedeva uno svolgimento normale dell'evento, che quest'anno si terrà a Rotterdam. Un'ipotesi impossibile, come spiega Martin Österdahl, supervisore esecutivo dell'Eurovision Song Contest. "L'Eurovision Song Contest farà sicuramente il suo gradito ritorno a maggio nonostante la pandemia ma, nelle circostanze prevalenti, è purtroppo impossibile tenere l'evento nel modo in cui siamo abituati (…). In una situazione in continua evoluzione, ci stiamo prendendo il nostro tempo per assicurarci di poter ospitare l'Eurovision Song Contest nel modo migliore e più sicuro possibile".

Lo scenario auspicato con gli artisti in presenza

Lo scenario a cui si sta lavorando è quello denominato B, ovvero quello che prevede distanziamento sociale obbligatorio, misure di sicurezza rigorose con frequenti test Covid e un "protocollo per proteggere artisti, delegazioni e troupe dentro e fuori dal sito", con la possibilità di chi non può raggiungere Rotterdam di esibirsi "live-on-tape" utilizzando una performance registrata: "Ci sarebbero 9 spettacoli (6 prove generali, 2 semifinali e un gran finale), senza pubblico o con un pubblico ridotto per consentire il distanziamento sociale. La capacità finale dipenderà dalle linee guida del governo locale. Ci saranno attività nella città di Rotterdam svolte in modo sicuro e responsabile". "La sicurezza, la salute e l'incolumità di tutti i partecipanti all'Eurovision Song Contest, dalla troupe agli artisti, è la nostra massima priorità. Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi internazionali e continuiamo a esplorare e pianificare 3 scenari rivisti (B, C e D) annunciati per la prima volta lo scorso autunno", ha aggiunto Österdahl.

Gli scenari C e D

Lo scenario C prevede un ESC con limitazioni di viaggio, nessuna delegazione presente a Rotterdam, con presentatori in diretta ma con le esibizioni tutte "live-on-tape" e rigorose misure di sicurezza e salute. Anche in questo caso ci sarebbero 9 spettacoli, senza pubblico o con un pubblico ridotto per consentire il distanziamento sociale. Lo scenario D prevede infine un lockdown "senza pubblico e attività virtuali sarà considerato per esplorare la città ospitante di Rotterdam" con tutte le esibizioni "Live on tape" e 9 spettacoli totali senza pubblico. Sietse Bakker, produttore esecutivo di eventi per le emittenti ospitanti NPO, NOS e AVROTROS, ha dichiarato: “Rimanendo flessibili il più a lungo possibile, miriamo a rendere il miglior Eurovision Song Contest possibile date le circostanze. Il nostro obiettivo principale è portare i 41 artisti a Rotterdam, esibirsi tutti sullo stesso palco e accogliere i giornalisti per coprire il Concorso".

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