L’emozionante esibizione di Diodato all’Arena: la bellezza è più forte dell’amaro in bocca
Il rumore dei passi amplificati, Diodato che cammina in mezzo al buio, arriva al microfono, poggia le mani sopra e comincia a cantare. Parte così l'esibizione di "Fai rumore" andata in onda durante "Europe Sine a light", la versione light dell'Eurovision Song Contest. Un'esibizione, quella di Diodato che lascia l'amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere. Certamente le condizioni sarebbero state diverse, ovvero lo stesso studio per tutti e al massimo coreografie e scenografie precipue per ogni cantante, però un po' di "What if" non fa mai male.
Fai rumore, l'emozione in un'Arena vuota
Non tutti, in Europa, possono permettersi l'Arena di Verona vuota, e non tutti possono avere l'idea di cantare in uno spazio del genere. Va dato merito a chi ha organizzato il tutto, dalla Carosello alla Rai, che la scelta di far cantare "Fai rumore" in quel modo è stata più che azzeccata. Se si fosse deciso di tenere viva comunque la competizione, rendendola un qualcosa di più ampio, che premiava anche la capacità inventiva della costruzione di un'esibizione particolare difficilmente – visto anche il periodo che stiamo vivendo e le difficoltà di movimento – si sarebbe visto qualcosa di meglio.
L'esibizione: dal buio alle luci di Verona
"Fai rumore" e Diodato hanno confermato quanto di buono fatto fino ad ora e il video di ieri sera resterà un pezzo di questo 2020. La costruzione del video è perfetta: lo spazio iniziale è tutto per Diodato e la sua voce, in video solo lui e il microfono, l'attenzione è tutta sulla canzone e sarà così per tutto il primo minuto, finché al ritornello le immagini si allargano, le luci si accendono e lo spettatore è catapultato direttamente nell'Arena illuminata e vuota. A quel punto il cantante abbandona l'immobilità e si muove per la passerella, partono i giochi di luce che rimandano alla bandiera italiana e scrivono il titolo del brano sui gradoni veronesi.
Diodato ha vinto comunque
Cosa avrebbe potuto essere non lo sappiamo, ma sappiamo bene, adesso, quello che è stato, ovvero quattro minuti precisi di emozione pura. Minuti di bellezza, costruiti perfettamente, ad accompagnare una canzone che qualche mese fa partiva tra le favorite e che non dispiaceva agli amici europei. Cosa avrebbe potuto essere non lo sappiamo, ma in fondo non importa più, la speranza è che "Fai rumore" e Diodato continuino a regalarci bellezza.