Parla Clio Evans, la moglie di Lele Spedicato: “La vostra ondata d’amore gli sta di certo arrivando”
Restano stazionarie le condizioni di Lele Spedicato, il chitarrista dei Negramaro vittima di una emorragia cerebrale lo scorso lunedì, mentre si trovava vicino alla piscina della sua abitazione in Salento. A ritrovarlo privo di sensi la moglie Clio Evans, che ha immediatamente chiamato i soccorsi, favorendo il trasferimento in ospedale di Spedicato. In queste ore la moglie del musicista ha pubblicato su Instagram un messaggio di ringraziamento per l'affetto che la famiglia sta ricevendo in questi giorni difficili, da parte di artisti, amici e fan:
Già due volte, per esperienze personali, la natura… il corso degli eventi mi hanno messa davanti all’ineluttabilità della vita. E alla consapevolezza della fragilità umana. Ma adesso è diverso perché lo STOP/PAUSE è accaduto alla persona più bella che io abbia mai conosciuto, al mio presente, al mio futuro. Al mio tutto. All’Amore in persona.
Scrivo GRAZIE ad amici vicini e lontani, a sconosciuti e conoscenti, a star e a fan per il sostegno, per le preghiere e per l’energia positiva che state dimostrando.
Sono certa che in qualche modo gli stia arrivando quest’ondata di amore, incoraggiandolo a reagire ancora più forte. E conoscendolo, anche Lele vi ringrazierebbe con un abbraccio uno ad uno!
Le condizione di Lele sono stazionarie
Intanto risale a poche ore fa bollettino completo diramato dall'ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove Lele Spedicato è atualmente ricoverato. Ecco il contenuto dell'aggiornamento, che continua ad essere cauto, senza spingersi nella descrizione di quello che potrebbe essere un quadro evolutivo della siautazione: "Le condizioni di salute del paziente Emanuele Spedicato sono stazionarie. I sanitari del reparto di Rianimazione dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce continuano nel monitoraggio dei parametri vitali del paziente e dell’evoluzione della grave patologia che lo ha colpito. La prognosi è tuttora riservata. Saranno necessari diversi giorni per poter valutare gli sviluppi del quadro clinico neurologico, per cui i sanitari ritengono opportuno rimandare ad un momento successivo ogni ulteriore comunicazione".