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Le t.A.T.u., icone lesbo, suoneranno nella Sochi omofoba di Putin

Il duo russo che fece dell’immagine omosessuale la propria forza suonerà nello spettacolo di inaugurazione delle Olimpiadi di Sochi 2014, in una Russia che ha approvato pochi mesi fa una legge anti gay molto criticata a livello internazionale.
A cura di Francesco Raiola
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Non è facile che un gruppo musicale russo trovi il consenso internazionale (a meno che non succeda quello che è successo con le Pussy Riot), ma qualche anno fa ci fu un duo, le t.A.T.u. (Lena Katina e Yulia Volkova), che spopolò  con la canzone "All The Things She Said". La caratteristica della band, però, come tutti ricordano, era l'immagine omosessuale con cui giocavano e le parole di quella canzone ("I’m losing my mind. I need her") e il video in cui si baciavano, soprattutto, erano là a mostrarlo. Insomma, quell'immagine contribuì non poco al successo delle ragazzine che, però, successivamente scoprirono le carte: una si sposò con un uomo e l'altra ebbe un bambino da un compagno con cui divorziò. In un'intervista al Daily Beast Katina, poi, dichiarò: "Non sono mai stata lesbica. Non sono mai stata attratta dalle ragazze… ma se posso aiutare queste persone, perché non farlo?". Insomma, pare che l'essere lesbico facesse gioco all'immagine che dovevano dare e al successo che ottennero. Dopo poco da quel boom le due ragazze tornarono nell'ombra prima di tornare in auge oggi, quando, stando ad alcune voci, dovrebbero esibirsi nello spettacolo di inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 cantando "Not Gonna Get Us".

La notizia, comunque, non è tanto nel ritorno improvviso di Lena e Yulia, bensì del loro ritorno in un paese che ultimamente, a causa di una legge – approvata pochi mesi fa e voluta da Putin – che vieta la propaganda pro gay che possa essere accessibile ai minori e punendo parole e azioni che tollerano "relazioni non tradizionali" ed è stata criticata a livello internazionale, anche da cantanti famosi e molto amati in Russia, come Madonna e Lady Gaga. Dopo le parole di Ban Ki-moon ("Noi tutti dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali, transgender e gli androgini"), poi, oggi anche Google dedica all'argomento il suo caratteristico Doodle.

Nonostante ci sia il riserbo totale sullo spettacolo inaugurale, il nome del gruppo è uscito a causa di persone vicine alle ragazze e a un tweet in cui annunciavano la loro presenza all'evento che poi è stato cancellato.

Tutta la cerimonia sarà un riepilogo della storia russa dall'antichità ad oggi.

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