Le pagelle della quarta serata di Sanremo 2020: Morgan e Bugo da 0, ma rubano la scena
Dopo la serata celebrative per i 70 anni del Festival di Sanremo ricomincia la gara delle canzoni dei Big. I 24 cantanti, infatti, torneranno alla gara con le rispettive canzoni, dopo aver portato sul palco dell'Ariston alcune delle canzoni dei vecchi Sanremo, spesso in duetto con altri colleghi. Nella quarta serata di venerdì 7 febbraio i 24 Big tornano, quindi, protagonisti. Protagonisti assieme ai 4 Giovani che si sfideranno per vincere tra le Nuove Proposte. Ecco le pagelle delle esibizioni dei 24 Big.
Paolo Jannacci – 6
Paolo Jannacci ha scelto il palco più complesso per cominciare realmente questa carriera cantautorale. Un palco che conosceva da sotto e che nonostante tutto lo emoziona un po'. 6
Rancore – 7
Non sentire il peso del palco, è l'impressione che dà Rancore, che spara tre volte come se niente fosse e porta un po' di provocazione sull'Ariston. Il rapper romano conferma quanto di buono visto fino ad ora. 7 e applauso di pubblico e sala stampa.
Giordana Angi – 5.5
L'attacco del pezzo di Giordana Angi è promettente, poi come ogni sera resta lì, soffocato e si continua con un bel grido d'amore, declinato un po' didascalicamente. Lei è brava, per questo dispiace darle 5.5.
Francesco Gabbani – 6.5
Alla fine la fischiettiamo tutti e questo gancio aiuta non poco la canzone. Che, infatti, piace a tutti. Francesco Gabbani ha in Sanremo un luogo di confort, la gente lo ama, il brano è perfetto, senza essere mieloso/sanremese, ma di una leggerezza contaggiante da 6.5.
Raphael Gualazzi – 8
Il brano di Raphael Gualazi si insinua dentro di te ad ogni ascolto. Gualazzi gioca un'altra partita, evidentemente, si porta una orchestrina di fiati e due bambini ballerini che ci trasportano direttamente in Sud America. 8 per Raphael, lo merita.
Pinguini Tattici Nucleari – 7.5
"Ringo Starr" è prima in classifica su Spotify, i Pinguini sono sul podio della simpatia e soprattutto salgono sul palco e suonano. L'attitudine è quella del batterista dei Beatles, ma pian piano altro che Ringo Starr, visto il successo stanno diventando Paul McCartney. 7.5.
Anastasio – 7
"Panico, panico" canta Anastasio vestito di rosso. In questo pezzo che più che rap è rockeggiante con quell'assolo di chitarra. Anastasio è uno di quelli che regge meglio il palco, caricandolo di energia. 7
Elodie – 7
Elodie è una delle sorprese di questo Festival di Sanremo. Non avevamo dubbi sulle sue doti da interprete di hit estive, qui fa un passo avanti, il pezzo è già un tormentone. 7
Riki – 6
Riki non sembra Riki, capelli diversi, occhialini, e la solita pulizia da bravo ragazzo (qual è, stando a quel poco che abbiamo visto). La canzone resta quella che è, lui ha spiegato che è universale. Ci proverà più in là, ma la prova è da 6.
Diodato 7.5
Diodato conferma quanto di buono mostrato in queste serate. Un artista che finalmente trova quello che merita, lo spazio, l'approvazione complessiva. Da 7.5
Irene Grandi – 6.5
Incomprensibilmente Irene Grandi ha raccolto, in queste due classifiche meno di quanto merita. Sia durante le sue esibizioni che durante il duetto con Rondelli. Eppure se ne frega e fa il suo, dritta come una macchina rock ben rodata. 6.5.
Achille Lauro – 7
La canzone è tra le più ascoltate in streaming, tra quelle sanremesi, il pubblico attende di capire cosa combinerà sul palco. Qualcuno fischia, altri applaudono, la sua esibizione mette un po' tutti a tacere, con Boss Doms al fianco è uno spettacolo reale. Un continuo gioco di citazioni e rimandi. Ancora 7 per lui.
Piero Pelù – 6
Animale da palco, Piero Pelù il palco se lo mangia, con il suo rock sfrontato. Resta sempre quella frizione tra l'energia e il messaggio, bellissimo e commovente a cui, però, il vestito sta un po' largo. 6
Tosca – 7.5
Formula che convince non si cambia. È quello che avrà pensato Tosca, che continua, imperterrita, con la sua esibizione tutta di interpretazione e voce. Fantastica, come un vestito che ti calza a pennello e non ci stancheremo mai di dire che è perfetta così. È la quota cantanti di Sanremo. 7.5
Michele Zarrillo – 6
Ok, bisogna ammetterlo, pian piano questo nuovo Michele Zarrillo migliora con le esibizioni. Stasera ci guadagna in convinzione generale, ma la performance vocale in certi momenti lascia a desiderare. 6 per lui.
Junior Cally – 7
Ma come si fa a non cantare "No, no, no, no, no grazie" seguendo Junior Cally sul palco? Vestito di bianco, sorridente, divertito, divertente e stasera di bianco vestito. Da 7.
Le Vibrazioni – 6
Rodatissimi, rock & Roll, con l'anima dolce e sensibile. Come ovviamente poteva succedere, quel gancio della ripetizione del titolo serve proprio a entrare in testa. 6
Alberto Urso – 6
Alberto Urso cerca direttamente il contatto col pubblico, si sblocca e scende in platea. Movimenta un po' l'esibizione. Il pezzo resta quello che è, un liryc pop per gli amanti del genere. 6.
Levante – 7.5
L'esibizione di Levante migliora con il tempo e stasera è sicuramente la migliore delle tre. Più rilassata rispetto alla prima, meno bloccata dall'obbligo del terzetto e della cover rispetto alla seconda volta sul palco, questa volta la cantante siciliana mostra tutta la sua energia. 7.5
Bugo e Morgan – Ehm
Ehm…
Rita Pavone – 7
Ormai diciamo sempre le stesse cose, sembra quasi un cliché, ma Rita Pavone il paco se lo mangia. Merita un 7 alla carriera.
Enrico Nigiotti – 6.5
Nigiotti ha scherzato con la stampa prima della serata, spiegando che in attesa di salire sul palco faceva un passaggio a Livorno e tornava. A Livorno non ci è andato, ma ha difeso con le unghie e con i denti la sua canzone. 6.5
Elettra Lamborghini – 6.5
Anche se è molto bassa, tutta Sanremo canta "Musica (e il resto scompare)". Non che Elettra Lamborghini avesse velleità di podio o posizioni alte, e infatti lei va a divertirsi sul palco e si becca anche l'applauso. 6.5
Marco Masini – 7
È lui a chiudere la serata più stramba della settantesima edizione, praticamente in un orario disumano. Non deve essere facile aspettare tutto quel tempo e soprattutto ritardare ancora di più a causa del litigio. 7 per il coraggio.