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Lazza, Sirio e l’egotrip: “Non è bello sbattere il lusso in faccia a chi ha perso il lavoro”

A meno di un mese dall’uscita di “Sirio”, il nuovo album del rapper Lazza, il disco è stato certificato disco d’oro. L’intervista a Lazza qui.
A cura di Vincenzo Nasto
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Lazza 2022, foto di Bogdan Plakov
Lazza 2022, foto di Bogdan Plakov
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Solo poche ore fa, Lazza ha conquistato il disco d'oro per il suo nuovo disco "Sirio", uscito lo scorso 8 aprile. A tre anni di distanza da "Re Mida", il rapper milanese ha evoluto il proprio suono, aprendosi a un pubblico anche più pop, come suggerisce la presenza della coppia di produttori Takagi e Ketra. Nel frattempo, Lazza ha lasciato indietro il suo passato, aprendo una nuova fase del suo racconto, legata più a sé stesso che al suo personaggio. Una direzione in cui ha coinvolto Low Kidd e Drillionaire, produttori del disco, ma anche collaborazioni nazionali e internazionali, come Geolier, Sfera Ebbasta, Noyz Narcos, senza dimenticare l'idolo Tory Lanez e Franch Montana. Un disco che lancia Lazza tra le stelle della musica italiana: Sirio "testimonia la crescita" come ha raccontato lo stesso artista nell'intervista a Fanpage raccontando anche del ritorno alle presentazioni: "Mi sembra una cosa tutta nuova incontrare i fan e i firmacopie".

Com’è stato ritornare con Sirio ed esordire al secondo posto nei debutti internazionali su Spotify Global?

È stata una sensazione liberatoria anche perché il mercato cambia di continuo, soprattutto con i nuovi giovani, e non è facile. Sapere che l'album, invece, sia riuscito a superare le aspettative del mio album precedente, che pensavano fosse quello della mia vita, mi ha reso felice.

C'è stato qualche giudizio del pubblico nei mesi precedenti all'uscita che ti ha preoccupato?

Il pubblico non è mai contento, e se avessi fatto un disco come "Re Mida", mi avrebbero dato addosso. In più sarebbe stato molto difficile, se non impossibile. Invece se gli dai roba nuova, magari troppo diversa dal tuo immaginario, ti dicono che sei un venduto. Fortunatamente questa roba non è successa.

Com'è cambiato invece Lazza in questi tre anni? Cosa ti ha influenzato?

A me piace ascoltare tutto. Nella musica riesco ad assorbire tutto come una spugna, mentre nella vita è molto difficile che qualcuno riesca a influenzarmi.

Hai raggiunto uno step successivo nella tua musica?

Sono arrivato a quasi 28 anni, è il momento della mia vita in cui voglio togliermi un po' quella spocchia e cerco di far capire agli altri che persona sono veramente. Ci sarà un pubblico giovane, che adesso si affaccia a questa musica, ma c'è anche il mio fan affezionato, a cui non puoi mostrare solo l'orologio e il ristorante. Vorrà sentirsi dire qualcosa.

In cosa è cambiato il tuo approccio con Sirio, rispetto ai tuoi dischi precedenti?

Ho pensato di fare un disco più vicino alla gente, se arrivi al cuore delle persone hai vinto. Se una persona riesce a rivedersi nelle mie storie, dalla litigata con un amico alla storia con la propria fidanzata, scritte anche in maniera figa, è possibile creare una connessione.

La scelta anche di un brano con la produzione di Takagi e Ketra apre nuove prospettive musicali nel tuo percorso. Quali sono le strade che vedi davanti?

Se penso a me come artista, la prima cosa che mi viene in mente è la versatilità. È una sfida con me stesso, dimostrare sempre che so fare una bella figura dove mi metti. C'è stata la ricerca di una maturità, nonostante ci siano le mie robe nel disco con qualcosa di nuovo. Volevo mettere delle chicche, come "Molotov", "Panico" o "Senza rumore", perché volevo sperimentare. La musica è così, ti svegli e fai quello che vuoi.

Non hai avuto paura del giudizio del pubblico per questo nuovo passo? Sei tra gli artisti mainstream più soggetto alla critica social.

L'hater è sempre dietro l'angolo, ma come diceva Wayne della Dark Polo Gang: "Senza gli hater, non siamo niente". Magari gli stai sul ca*** perché sei lì. Adesso non voglio ridurre tutto a numeri, però ho fatto 30 milioni di streaming in tre giorni e mezzo. Tutti i pezzi sono entrati in top 50 e non c'è molta distanza tra un brano e l'altro, quindi significa che un disco è sentito.

Sirio può essere la risposta musicale a chi pensava a te in un recinto, come quello del rap game? Qualcosa che, piaccia o meno Lazza, non puoi più togliere dal mercato discografico. 

Speriamo, mi faccio una toccata di palle. Capisco che il mio atteggiamento da personaggio possa esser stato mal interpretato, o magari è anche colpa mia. Potrebbe essere stata anche colpa della mia testa da ragazzino, ma fortunatamente si cresce. Sirio testimonia questo, la crescita. Poi c'è sempre chi commenterà, ma il giorno in cui a queste persone si spegnerà il cellulare, non esisteranno più.

Hai sempre dichiarato che Tory Lanez è tra i tuoi artisti rap preferiti, se non il preferito. Com’è stato aspettare una sua strofa?

Adesso c'è la moda di fare il pezzo con l'americano, si mettono in contatto le major, e se c'è la disponibilità si fa. Io cerco di avere un minimo di rapporto con gli artisti con cui collaboro. Pensa che Tory mi ha fatto svegliare qualche notte fa, e io ho svegliato tutto il mio staff, per fargli mandare tutti i contenuti da pubblicare.

Com'è stato il primo approccio?

All'inizio non mi conosceva, gli avevo detto che mi sarebbe piaciuto avere una strofa da lui e mi rispose: "Per chi?". Poi gli mandai la mia roba e lui mi disse che gli piaceva, che spaccava. Gli ho mandato la base di "Bugia" e dopo qualche mese abbiamo chiuso tutto: sono rimasto scioccato che la strofa sia uguale alla mia, però in inglese. Per me è un grande traguardo, come per un bambino che gioca a calcio, farlo insieme a Maradona.

E invece French Montana?

French Montana è il primo disco rap americano che ho avuto in casa. Con lui ci siamo sentiti al telefono una mattina mentre ero in macchina. Mi chiama il mio amico che ha fatto da connessione con lui per il pezzo e mi dice "Fermati, parcheggia". Mi passa French Montana che mi dice: "Il pezzo è una bomba, adesso sono in studio da 10 ore con Kanye West per Donda. Finisco la strofa per lui e mi metto sulla tua".

Da Donda a Sirio.

È stata un'operazione in tempo record, in 10 giorni siamo riusciti a fare tutto. Gli mandai la base con una struttura di 12 barre, me ne sono arrivate 16, una strofa incredibile. Poi ci parliamo, ci teniamo in contatto.

Quanto importante è stata la presenza di Low Kidd e Drillionaire nella produzione di Sirio e che vantaggio c'è a entrare in studio da produttore/rapper?

Io quando entro in studio, ho sempre mille idee. Per esempio se mi viene un'idea adesso, fermo l'intervista e la riprendiamo dopo. Sono uno che ha le idee chiare e ho la fortuna di avere un team a fianco, con all'interno di due produttori come Low Kidd e Drillionaire che hanno fatto parte di due periodi importanti della mia vita. Per me la musica è condivisione e mettere insieme loro due, per me voleva dire fare la differenza sul mio progetto. Devo solo ringraziarli per avermi curato un disco a questo livello.

Lazza 2022, foto di Bogdan Plakov
Lazza 2022, foto di Bogdan Plakov

Credi che il rap italiano stia andando in un'altra direzione? Come se la fase egotrip facesse meno parte del suo racconto?

Secondo me, dopo questi due anni di crash totale, non è bello che sbatti in faccia le cose a chi magari ha perso il lavoro. Persone che si son dovuti ipotecare la casa, non è bello. L'unica cosa che ho "flexato" è la Porsche, perché per me è un traguardo. Qualcosa che volevo da bambino. Non è che tutti i giorni però mi faccio le storie lì sopra. Stufa anche me che qualche soldo con la musica l'ho fatto, pensa da fuori.

Due anni senza live: cosa ci dovremmo aspettare nel tour di Sirio?

Ti dirò l'unica cosa spocchiosa di quest'intervista: il live sarà incredibile, come tutti i miei in passato. Venite, comprate i biglietti, saremo in giro in tour per tutta l'Italia e non solo. So che ho qualche data anche in Spagna e Croazia, anche in Grecia. Se volete spendere bene i vostri soldi per vedere un concerto, sapete dove andare.

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