Laura Pausini Person of the Year ai Latin Grammy: “Ma quale leggendaria! Ho problemi di autostima”
Laura Pausini ha parlato con la stampa del titolo di titolo di Person of the Year™ che le è stato assegnato nella 24esima edizione dei Latin GRAMMY Awards che quest'anno si tiene, eccezionalmente, a Siviglia, con la serata finale che si terrà il 16 novembre. La cantante italiana è l’unica artista non di lingua madre spagnola e terza donna ad essere mai stata premiata e si aggiunge a nomi come quelli di Juanes (2019), Marc Anthony (2016), Caetano Veloso (2012), Shakira (2011), Plácido Domingo (2010), Gloria Estefan (2008), Ricky Martin (2006), Carlos Santana (2004), Gilberto Gil (2003), tra gli altri. È l'ennesimo premio internazionale per la cantante che ha alle spalle già quattro Latin Grammy e un Grammy Awards, oltre a un Golden Globe e una nomination agli Oscar, per citare solo alcuni dei riconoscimenti che ha ottenuto in carriera.
L'italiana più latina al mondo
In conferenza Pausini ha spiegato: "Sono la persona più fortunata e l'italiana più orgogliosa di essere latina. Una delle cose che più mi fa sentire più orgogliosa è vedere come nei vari Paesi mi presentino come l'italiana più spagnola, argentina, messicana, sono così fortunata di potermi definire l'italiana più latina. È un orgoglio immenso e insperato (…). Credo che solo Carrà ha vissuto quello che sento io, ne abbiamo anche parlato, è difficile spiegare il concetto di adozione, ma entrambe ci sentivamo parte di una famiglia". La cantante ha raccontato anche come le è stato comunicato che avrebbe ricevuto il riconoscimento: "L'anno scorso ho presentato i Latin Grammy, qualche mese dopo mi dissero che il nostro presidente Manuel (Abud, ndr), voleva parlarmi. Io speravo di presentare, lui invece mi dice che, a nome dell'accademia, mi avevano eletto persona dell'anno. Gli ho chiesto se fosse possibile non avendo il sangue latino e mi ha risposto: ‘Tutti ti hanno votato, nessuno ha detto no'. Ho chiamato subito mio padre, abbiamo pianto lacrime di orgoglio e felicità. Mi hanno pregato di non dirlo a nessuno, ma non è facile perché sono chiacchierona e non vedevo l'ora di dirlo ai miei amici".
Il problema dell'autostima
Pausini è una delle artiste italiane più apprezzate al mondo, una vera e propria icona nel mondo latino-americano, eppure non riesce sempre a considerarsi leggendaria, come qualche giornalista l'ha definita in conferenza stampa: "Ma quale leggendaria! Non mi vedo così, il mio problema è l'autostima, non ne ho molta, e anche se succedono tutte queste cose incredibili sento sempre su di me molta responsabilità, mi chiedo sempre se sono capace, spero sempre di migliorarmi ma non conosco la strada giusta per farlo. È difficile maneggiare il successo, ma mi aiuta il mio pubblico con cui condivido le responsabilità". Pausini ha raccontato, poi, dell'importanza di conoscere l'importanza della diversità: "Quando ero piccola mio padre insegnò a me e mia sorella Silvia che era importante conoscere le persone diverse da noi. Quando vinsi Sanremo molte associazioni benefiche mi chiamarono per lavorare con loro, non c'erano tante giovani cantanti, anche per questo mi chiamavano, e scegliere con quale impegnarmi fu una cosa importante, capire quali erano le associazioni serie". A quel punto Pausini si è impegnata per associazioni che aiutassero, tra gli altri, donne maltrattate, bambini abbandonati, e si occupassero, in generale, dei diritti umani.
I complimenti ai Maneskin
La cantante ha anche parlato dei Maneskin, dichiarandosi fan: "Amo i Maneskin, sono ragazzi che fanno musica senza autotune e suonando gli strumenti, che hanno cominciato facendo suonando per le strade di Roma e ora sono stelle mondiali, lavorano tantissimo, studiando come migliorarsi. Fanno interviste perfette in inglese, cosa non normale per italiani, cantano in inglese, forse perché per il rock è più facile, per artisti come me ed Eros è più difficile perché siamo più melodici". Dopo aver parlato di alcune sue esperienze non fortunate col mercato inglese ha anche parlato dell'autotune: "Canterò sempre senza autotune, non voglio farne una polemica, so che oggi si usa come strumento, ma quando sei live il pubblico vuole ascoltare la tua voce". Infine ha anche svelato come le è nato il verso in Durare: "Chiamami, chiamami, chiamami: ‘Bambina'". È una dedica a un giornalista spagnolo, Oscar Petit (il collega ci ha tenuto a sottolinearlo), che la chiama "Bambina", e così si è rivolta a lei in conferenza facendole una domanda.
Le parole del presidente dei Latin Grammy su Pausini
"Laura Pausini è una delle artiste più talentuose e amate della sua generazione, il cui impegno per la difesa e la parità di diritti è esemplare – ha detto Abud, CEO della Latin Recording Academy -. Nel corso di oltre tre decenni di carriera, la sua voce straordinaria abbatte continuamente qualsiasi barriera linguistica e di genere, creando un legame speciale con il pubblico di tutto il mondo". Durante la serata di gala del 15 novembre Laura Pausini verrà celebrata con un concerto tributo, con interpretazioni del suo repertorio, eseguite da artisti e amici di rilievo internazionale. La stessa Pausini si è detta curiosa di vedere cosa succederà e in che modo verranno rilette le sue canzoni, mentre nel corso della serata del 16 novembre sarà lei stessa a esibirsi in una performance, di cui ancora non si conoscono i dettagli.