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Laura Pausini sulle capienze: “Il pop e il rock sono stati dimenticati dalla politica”

Dopo gli sfoghi di Salmo e Cosmo, anche Laura Pausini ha scelto di esporsi e dire la sua sulla difficile situazione del comparto della musica dal vivo. Lo ha fatto con alcune storie postate su Instagram, in cui ha palesato tutta la propria frustrazione per una gestione della ripartenza della cultura “a singhiozzo”.
A cura di Francesco Raiola
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Dopo gli sfoghi di Salmo e Cosmo, anche Laura Pausini ha scelto di esporsi e dire la sua sulla difficile situazione del comparto della musica dal vivo. Lo ha fatto con alcune storie postate su Instagram, in cui la cantante ha palesato tutta la propria frustrazione per una gestione della ripartenza della cultura "a singhiozzo", che ha premiato alcuni settori a discapito di altri e ha portato il comparto live a soffrire una crisi che, ormai, dura dall'inizio della pandemia: da marzo 2020 a oggi, i cantanti non hanno di fatto esercitato il loro mestiere.

Laura Pausini: "La politica conosce poco il nostro mestiere"

Laura Pausini ha scritto che "in questi giorni nei quali si dedica ampia visibilità mediatica alla riapertura degli spazi dedicata alla cultura, mi sono resa conto di quanto ancora poco si conosca del nostro mestiere", e ha proseguito spiegando di essere  felice per la ripartenza di cinema e teatri, ma un po' meno per il trattamento che la politica sta riservando a cantanti e musicisti: "Giustamente, sono stati riaperti al pubblico teatri e sale per la musica con il 100% di capienza. E siamo tutti felici di questo. Ma la cultura italiana è fatta anche (e molto, per fortuna) di musica live pop e rock. Noi però sembra che non ne facciamo giù parte".

Laura Pausini: "Noi cantanti i grandi esclusi"

Infine, Pausini non ha potuto nascondere una certa frustrazione, evidenziando come, per l'ennesima volta, gli artisti italiani ed internazionali siano passati in secondo piano nonostante abbiano programmato con largo anticipo concerti negli stadi e nei palazzetti dello sport e, com'è giusto che sia, vogliano mantenere fede agli impegni presi con i propri fan: "Abbiamo spiegato esaustivamente i motivi per i quali non è possibile organizzare concerti senza la totale capienza, ma non siamo stati ascoltati, nonostante l'utilizzo delle mascherine e del Green pass. Rimaniamo gli unici artisti e maestranze ancora senza possibilità di tornare al nostro lavoro da marzo 2020".

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