L’asian rap di Mike Lennon contro gli stereotipi sugli asiatici: “Il razzismo è sempre reato”
Mike Lennon è un rapper di Parma, uno dei nuovi esponenti del genere. Di origini asiatiche, Lennon ha più volte ribaltato gli stereotipi sulle persone asiatiche, facendone anche un suo cavallo di battaglia, come si vede nei suoi video e come accade anche nel suo ultimo singolo "Asianboy" (che arriva dopo “Faccio soldi" feat. M¥SS KETA” e “Lady")
Mike Lennon ha molto dei Beatles: come nasce questo nome?
I miei genitori già da piccolo, tra i mille cd che ascoltavano, mi facevano sentire i Beatles e divennero la mia prima vera e propria passione musicale. Quando ho iniziato il mio percorso musicale volevo tenere Mike, il nome con cui mi hanno sempre chiamato tutti, ma non volevo tenere il cognome, non volevo associarlo a mio padre, volevo qualcosa di più identificativo e un giorno tra i mille nomi mi è venuto in mente Mike Lennon, mi è piaciuto e l'ho tenuto.
Quando hai cominciato a interessarti al rap “rappato”?
Al rap mi sono appassionato verso i 14 anni, ricordo ancora il momento preciso. Eravamo da mio padre in campagna, avevamo un lettore cd hi-fi e mio cugino portò alcuni cd masterizzati da lui con musica scaricata da eMule, ed era una compilation sia di roba house (essendo di Riccione, quella musica nei club andava molto forte) che rap tipo Eminem e 50 Cent e ricordo che la prima volta che sentii quel sound avvertii un'energia unica che non avevano gli altri generi su di me e da lì mi sono appassionato. Da nerd quale sono mi sono infottato, volevo sapere tutto di tutto, da dj Premier, ai The Roots, Mobb Deep, Biggie, Dipset etc etc.. Per quanto non possa sembrare mi ritengo un vero cultore del genere.
Hai mai avuto problemi di discriminazioni?
I "problemi" a parte qualche azzuffata in discoteca da ragazzino, ci sono stati un po' da bambino con i soliti insulti cin ciun cian, Jackie Chan, il tirarsi gli occhi per sottolineare gli occhi a mandorla etc li mi prendevo ancora male. Oggi non capita quasi mai e non me ne frega niente, a meno che non ci sia qualcosa di volutamente offensivo. Per il resto sto sempre in mezzo a situazioni dove c'è rispetto reciproco visto che spesso veniamo tutti da paesi e posti diversi.
A un certo punto c’erano due Duc Loc Michael Vuong (forse di più, chissà). C’era, per dire, la versione autoironica: come e perché nasce quella versione LOL?
Che io abbia più personalità è ormai risaputo tra i miei amici e le persone che mi seguono. Il fatto di non prendersi sempre troppo sul serio e l'essere divertente fa parte della mia indole, quel progetto è nato per smantellare tutti i pregiudizi sugli asiatici e dare una voce a un popolo che spesso preferisce non esprimersi. Io voglio tutto il fumo, come si dice in gergo "I want all the smoke", cioè non mi interessa di cosa pensano gli altri, se mi possa mettere in buona/cattiva luce, trovo ispirazione in quello che succede, nel presente. Io voglio solo mostrare al mondo che non mi vergogno di essere asiatico di origine, anzi è la mia peculiarità tale e quale a ogni altro essere umano e che tutto ciò per cui ci si sente sminuiti può diventare la vera forza.
Asianboy è l’ultimo singolo di una carriera che si è molto evoluta. Cosa è cambiato in questi anni e che approdo è stato questo singolo?
È cambiato tanto, in realtà cambia tutto ogni settimana, ogni mese, è come se mi stessi sempre evolvendo, con Lady e Asianboy inizia per me il mio vero e proprio percorso musicale, prendi la prima parte come una sorta di apripista. Il mio genere è e rimarrà sempre l'hip-hop e l'R'n'b, tutto ciò che fa parte della cultura black, l'ho sempre sentito molto vicino a me e ai miei gusti. Sto utilizzando invece il mio lato da produttore come sfogo per fare tutti gli altri generi che magari fittano di meno nel mio progetto ma che amo e voglio comunque fare. Non vedo l'ora che escano anche quei pezzi!
Il mese scorso è uscito Lady, pezzo che per quelle strane coincidenze, aveva il titolo di un altro brano più esposto mediatamente. Un artista ci pensa a cose del genere o no?
Conosco il brano, ma ti dico la verità, a me non importa assolutamente niente e poi l’avevo scritto mesi prima. il titolo era perfetto per il brano e sono ancora convinto che il nostro pezzo sia molto piùa bello, nonostante il mio sia molto meno ascoltato. Per me i numeri significano tutto e niente, di sicuro non valuto un artista dai suoi stream. L'energia, la fotta, il sound, l'interpretazione, quelle son le cose che contano e che secondo me vengono ripagate nel tempo. Chi sa sa.
Quel singolo, tra l’altro, aveva un video naked, in cui reciti assieme alla tua compagna. Molti video nascono da idee tue, perché, alla fine Mike Lennon è tante cose. Cosa ami fare a parte il rap?
A parte cantare amo produrre, stare su photoshop e Premiere a fare grafiche e video e in futuro vorrei recitare e fare un brand insieme alla mia ragazza che è una product manager per un grosso brand russo.
Con Myss Keta, invece, come vi siete trovati?
Myss Keta lontano dai riflettori è una persona mega aperta e alla mano, ci siamo trovati subito, abbiamo fatto 3 pezzi in un pomeriggio, poi alla fine è uscito solo "Faccio Soldi" con Crookers. Sia lei che Riva, il ragazzo che la segue sono due capi, ho grande stima di loro e del suo percorso artistico!
Cos’è l’Asian rap? Esiste o è un’etichetta che serve per sdoganare qualcosa che da noi (e non solo) risente ancora di un po’ di stereotipi?
L'Asian Rap, è solo una delle migliaia di etichette che l'uomo vuole dare alle cose, quando arriveranno i rapper dalla Groenlandia li chiameremo North Pole Rap? Siamo portati a voler categorizzare tutto, e voler dare una definizione a tutto quando invece basterebbe guardare le cose per come sono e apprezzarle per come sono. Per me, nel mio mondo, esiste solo una musica, quella bella, e un bel pezzo può essere, rap, ballad, pop, rock, garage, non importa. Quando una cosa è bella è bella.
A proposito di etichette e stereotipi: nelle scorse settimane negli Usa si è parlato molto della discriminazione delle persone di origine asiatica, cosa di cui forse si parla molto poco. Che ne pensi? È qualcosa che senti crescere? Qualcosa con cui abbiamo fatto i conti?
Sì certo, ne ho sentito parlare. Per me il razzismo contro gli asiatici c'è sempre stato, è che nessuno ne ha mai voluto parlare. Ogni tot i media decidono di che razzismo parlare, ma il razzismo è una malattia che c'è sempre e vale per tutti, dagli obesi, agli anoressici, ai poveri, ai secchioni. Mi fa ridere che chi ha postato la foto nera per il #blacklivesmatter, è magari uno di quelli che ha votato Salvini. La propaganda sul razzismo contro gli asiatici o contro qualsiasi altra etnia non fa altro che inasprire le tensioni e rafforzare l'idea della supremazia dei bianchi. Per me il razzismo è reato tanto quanto rubare in casa a uno. Finché non cambierà la legislazione continueranno a succedere questi casini. È un cane che si morde la coda.
Come si combattono questi stereotipi?
Facendo un'analisi del mio percorso fino ad oggi, quello che ho imparato è che sicuramente ciò che fa ridere, che è in superficie, è quello che per tutti è più facile da notare, e così è successo a me. Quello che invece sta più nel profondo ha bisogno di più tempo per essere assorbito e arrivare a tutti. È un percorso più lungo ma più solido ed è quello che stiamo facendo io e il mio team. Non ho fretta di bruciare gli step, sono in mezzo a persone di cuore, mente e idee brillanti, ho l'esperienza ora e le competenze per fare al meglio il mio lavoro quindi fanculo gli stereotipi, quelli si combattono fregandosene e stando concentrati sul proprio percorso e su dove si vuole andare e su quello io sono completamente sicuro.
Il paradosso è che a livello musicale, anche grazie a K-Pop e J-Pop, ma anche in Letteratura, negli ultimi anni si sta aprendo un’autostrada per quel mondo e per l’immaginario che ne deriva. Di quest’immaginario (e di quella musica) che ne pensi?
L'immaginario è figo, sono classiche boy band, come dire i One Direction, o i Backstreet Boys ma in Asia, penso che musicalmente alcuni pezzi siano delle vere e proprie hit, tipo "Dynamite" dei BTS, per come sono prodotti, e arrangiati, si sente che ci sono dei top producer e tantissimo lavoro oltre al tanto grano dietro. Anche i video sono incredibili. Non tutti sono il mio genere ma stimo tutto ciò che è fatto bene e con cura.
Sono usciti un po’ di singoli in questi mesi, appunto. In cosa confluiranno? Se confluiranno in qualcosa, ovviamente.
Non mi sento ancora di fare un album, non è ancora il momento giusto, nonostante abbia già fatto un sacco di pezzi. Penso che confluiranno in un EP sicuramente, un blend tra il mondo crudo, up, e divertente di ASIANBOY e il gusto R'n'B e sexy di Lady.
Che ne pensi dell'imitazione dello stereotipo asiatico di Striscia?
Penso che alla luce di ciò che sta succedendo in America, a volte sia meglio pensarci su due volte prima di far qualcosa, soprattutto in televisione. Quando parli a così tanta gente, penso si abbia una responsabilità doppia, magari qualcuno potrebbe offendersi! Non io che, come ho risposto a loro su Instagram taggandoli, sono stati molto bravi a fare questa imitazione, potevano farlo al posto mio nei due anni passati! Certo, mi fa riflettere vedere come un giorno si sia paladini di cause contro il catcalling e il gender gap e altrettanto in fretta si cada in una discriminazione la settimana dopo.