La vittoria di Mr Rain: “Supereroi ha dato a molti la forza di mostrare ciò che hanno dentro”
Mr Rain è stata la grande sorpresa dell'ultima edizione del Festival di Sanremo, grazie alla sua Supereroi, infatti, si è piazzato al terzo posto, ma ciò che l'ha reso più contento è stata la possibilità di veicolare un messaggio importante come quello del bisogno di chiedere aiuto riguardo al disagio mentale. Fanpage.it ha incontrato il cantante presso l'Istituto dei ciechi di Milano in un'occasione speciale, ovvero un tour sensoriale nella totale oscurità, all’interno del percorso di Dialogo nel Buio, alla riscoperta dei sensi non visivi: "Un'esperienza che vedo molto connessa a Supereroi – ha spiegato Mr Rain -, che è un inno al chiedere aiuto. Dobbiamo imparare a mostrarci per quello che siamo, fidarci di tutti gli altri, di quelli che ci circondano. Questa esperienza ti permette di mostrarti agli altri, senza vergognarti, apprezzi il profumo, le cose che tocchi, le persone con cui stai e crei un legame un po' diverso e io lo consiglio a tutti quanti".
La canzone classificatasi terza al Festival comincia proprio così: "Non puoi combattere una guerra da solo, il cuore è un’armatura, ci salva ma si consuma, A volte chiedere aiuto ci fa paura ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna". Chiedere aiuto, appunto: "La mia vera vittoria personale è leggere i messaggi e vedere i video che mi arrivano, perché è come se Supereroi stesse diventando quasi un simbolo, un manifesto sul chiedere aiuto nei momenti difficili. È la cosa più bella che potessi sognare e ne sono felicissimo" ha detto il cantante ai microfoni di Fanpage, facendo anche ascoltare in versione voce e piano la canzone ad alcuni fan che hanno fatto esperienza del percorso assieme a lui.
Prima del festival il nome di Mr Rain non era notissimo al grande pubblico, nonostante i numeri importanti che aveva collezionato su Youtube e in streaming. L'approdo sul palco dell'Ariston ha portato la sua musica a un numero ancora maggiore di persone. Poteva succedere prima, probabilmente, visto che il cantante aveva tentato altre volte quella strada, ma a Fanpage.it si dice contento che sia arrivata adesso questa opportunità "perché oggi come oggi mi sento una persona diversa, meno spaventata da me stesso". "È stato qualcosa di magico salire su quel palco che ha un'anima, una storia, far parte di questo puzzle, di questo grande disegno che poi è la storia della musica italiana. Io ero già felice di vivere e stare dentro a questo cast, poi è arrivato addirittura il podio".
Il cantautore continua raccontando quasi stupito che "C'è gente che mi scrive che è come se Supereroi descrivesse il loro stato attuale, che grazie a questa canzone hanno più forza di mostrarsi, di parlare di come stanno dentro e questa cosa è il proprio il motivo per cui io faccio musica, ovvero dare un mio contributo, raccontando la mia storia. È questa la mia vittoria più grande, io volevo entrare nel cuore delle persone". A colpire è stato anche il coro dei bambini, una costante nella sua vita artistica: "Il coro dei bambini è un po' il mio tratto distintivo, l'ho messo in ‘Fiori di Chernobyl', in ‘Carillon', in un sacco di pezzi perché sono convinto che una cosa detta da un bimbo abbia un peso molto superiore. Quando una canzone la sento talmente tanto dentro e soprattutto il suo messaggio cerco di usare il coro come amplificatore di questo messaggio".