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La veglia anti-Manson: “Chi ascolta rock è peggio dei mafiosi, anche Tiziano Ferro è un satanista”

Il parroco che ha organizzato la veglia anti-Manson a Bologna ce l’ha con tutte le stelle del rock e del pop, Tiziano Ferro compreso: “Da lui non me l’aspettavo”.
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Il parroco che ha organizzato la veglia anti-Manson ce l'ha con tutte le stelle del rock e del pop, Tiziano Ferro compreso: "Da lui non me l'aspettavo".

Ieri sera a Bologna è andato in scena il concerto di Marilyn Manson e Rob Zombie all'Unipol Arena, ma all'associazione cattolica Uniti per Bologna questo raduno "satanico" non è andato giù e, di contro, hanno organizzato una veglia "riparatoria". Ottanta persone hanno partecipato, contro le oltre oltre 10mila presenze della serata evento al palazzetto, nella chiesa del Santissimo Salvatore alla veglia "moderata" da Don Giulio che ha rivolto accuse pesanti contro quanti hanno acquistato il biglietto per vedere il Twins of Evil Tour.

E' un dispiacere che una città come Bologna abbia accettato Marilyn Manson, giustamente respinto in tante nazioni, ma d'altronde qui Satana è ben presente. Chi ascolta questa musica è peggio dei mafiosi.

Anche Tiziano Ferro è un satanista. Per Don Giulio sono molte le stelle del rock che fanno riferimento esplicito a Satana, canzoni manifesto dei nostri tempi: da Imagine di John Lennon atutta la discografia dei Led Zeppelin e dei Pink Floyd, fino ad un incredibile "intruso" come Tiziano Ferro.

Da lui non me l'aspettavo. Andate ad ascoltare la sua "Indietro", rimarrete sorpresi. Noi non vogliamo andare contro nessuno, ma vogliamo solo lanciare un segnale diverso rispetto a quella che è stata la serata all'Unipol Arena.

E mentre il Papa twitta, nella Chiesa di Bologna si prega ancora contro il rock. Mille e più contraddizioni della religione cattolica proseguono a tutt'oggi. E viene in mente una scena di Ricomincio da tre, storico primo film di Massimo Troisi, quando in casa della vecchina, la mamma di Robertino, si diceva che la rovina dei giovani è partita con il grammofono.

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