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La terza vita delle All Saints con ‘Red Flag’: ‘Non pensavamo di trovare ancora i fan’

Le All Saints sono state una delle band più note a cavallo degli anni ’90 e del 2000 anche grazie a successi come ‘Never Ever’ e ‘I Know Where It’s At’ e oggi tornano a 10 anni di distanza dall’ultimo album con ‘Red Flag’ e la voglia di rimettersi in gioco.
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Le All Saints
Le All Saints

Il nuovo album delle All SaintsRed Flag‘ dà il la alla terza vita del gruppo inglese composto da Shaznay Lewis, Melanie Blatt e dalle sorelle Natalie Appleton e Nicole Appleton che a metà anni '90 ebbero un grosso successo grazie a ‘Never Ever', ‘I Know Where It's at' e la cover di ‘Under the bridge', una delle canzoni più note dei Red Hot Chili Peppers. Il successo le investì appieno, in un periodo in cui boy e girlband erano un fenomeno nelle mani di Spice Girl, Backstreet Boys e Take That tra gli altri. Loro furono in grado di inserirsi in quel panorama, rompendo gli schemi e rompendo un paio di volte la band.

Il ritorno a 10 anni dall'ultimo album

Oggi Shaznay, Melania, Natalie e Nicole sono donne 40enni che vogliono continuare a fare la musica che le piace, dopo che nel 1997 esordirono mescolando il pop all'hip hop e all'R&B con l'album omonimo. Ma come tutti i gruppi che decidono di riunirsi dopo anni di silenzio e litigi e parole grosse, anche le All Saints hanno dovuto confrontarsi col pubblico che non sapevano se avrebbero ancora trovato, come hanno dichiarato in un'intervista al Guardian:

Non credevamo di avere ancora dei fan – dice la Blatt -. Non per l'album, perché One Strike (il singolo di lancio, ndr) e il nuovo album sono, per me, una delle cose più forti che abbiamo fatto uscire. Piuttosto per la reputazione che si era creata e di cui eravamo state anche artefici. Credo fossimo ormai abituate a tutte le cose brutte che venivano dette in ogni momento. E, in generale, quando una band torna dopo tutti questi anni, c'è il rischio di essere fatte a pezzi.

Successi, separazioni e terza vita

E il rischio, appunto, hanno contribuito a crearlo anche loro, a causa delle loro vite private e tribolate e quando nel 2001, un anno dopo l'uscita del secondo album ‘Saints & Sinners' decidono di sciogliersi e dedicarsi a progetti solisti o in coppia (come le sorelle Appleton). Il fulcro, però, fu il motivo dello scioglimento o, meglio, la goccia che fece traboccare il vaso, ovvero un litigio tra Natalie e Lewis su chi avrebbe dovuto indossare una giacca durante una sessione fotografica (sic). la band comunque torna assieme una seconda volta nel 2006, giusto in tempo per far uscire l'album ‘Studio 1' e sciogliersi di nuovo: il motivo questa volta lo svela Blatt che spiega come la reunion fosse stata fatta solo per motivi economici. Come credere, quindi, a questo terzo ritorno per passione? ‘Non possiamo biasimarli' ha detto Shazney, mentre Melanie ha detto, sempre al Guardian che

C'è un senso diverso della musica per noi, adesso. Oggi ci sentiamo a nostro agio con il nostro sound, siamo più fiduciose di quanto lo fossimo prima. Abbiamo fatto quest'album da sole: prima c'era sempre qualcuno che ci aiutava a produrre l'album o metterci in contatto con questa o quella persona, ma questa volta la maggior parte è stata fatta da noi e solo successivamente abbiamo cominciato a cercare investitori e etichette. Questo ovviamente fa un po' paura, perché significa che qualunque cosa succeda è nostra responsabilità.

Le difficoltà iniziali di gestire il successo

Per quanto riguarda il passato si assumono le proprie responsabilità e giustificano alcuni loro comportamenti con la gioventù: ‘Eravamo molto naive – ha detto Natalie -. Nessuno poteva prepararti a quello che sarebbe successo, dovevamo impararlo e farlo nello stesso momento. Non eravamo preparate, a volte ci chiedono qualche consiglio vorremmo dare alle altre band, ma semplicmente non si può, non possiamo dare consigli'.

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