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La rivoluzione Casa Sanremo: “Un nuovo modo di integrare il festival e la città”

Vincenzo Russolillo, presidente Consorzio Gruppo Eventi, ha riorganizzato completamente Casa Sanremo, un luogo ben noto a chiunque frequenti il Festival di Sanremo. Uno spazio di incontro, di confort, che da quest’anno riacquista una nuova posizione grazie alla collaborazione con la Rai: “”Speriamo possa segnare l’inizio di una nuova era festivaliera”
A cura di Francesco Raiola
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Vincenzo Russolillo
Vincenzo Russolillo

Vincenzo Russolillo, presidente Consorzio Gruppo Eventi, ha riorganizzato completamente Casa Sanremo, un luogo ben noto a chiunque frequenti il Festival di Sanremo. Uno spazio di incontro, di confort, che da quest'anno riacquista una nuova posizione grazie alla collaborazione con la Rai. Una lunga passerella lega l'Ariston con Casa Sanremo: "Speriamo possa segnare l’inizio di una nuova era festivaliera, che possa sempre di più integrare la città all’Ariston".

Spieghiamo a chi non lo sa, cosa rappresenta Casa Sanremo per il Festival?
Dall’inizio Casa Sanremo voleva essere quello che poi è diventato: un punto di riferimento per chi, durante questa settimana, è a Sanremo per seguire le attività e cerca un posto dove in modo confortevole può godere anche della presenza degli artisti. Qui, artisti e giornalisti riscoprono un modo di parlare e vivere musica in modo diverso.

Da quest’anno c’è un’importante partnership con la Rai. Come nasce questa collaborazione e come mai si è sviluppata in questa forma solo ora?
Solo ora, perché credo di avere incontrato per la prima volta un visionario come me, Antonio Marano. Una persona che mi ha dato fiducia dal primo momento che, con affetto e stima, spero di poter ricambiare con impegno, non solo mio ma di tutti i miei uomini, affinché questo Festival sia indimenticabile e, soprattutto, possa segnare l’inizio di una nuova era festivaliera, che possa sempre di più integrare la città all’Ariston e riesca a far vivere questo straordinario evento a tutti coloro che non siederanno nella platea del teatro.

Quest’anno Casa Sanremo sarà raggiungibile dagli artisti con un lungo red carpet. Come nasce questa idea?
Il red carpet è parte integrante del progetto “Tra palco e città” ed è il vero file rouge tra le location di questo festival. Unisce, non più virtualmente ma realmente, l’Ariston con Casa Sanremo e Piazza Colombo e piazza Borea d’Olmo, che sono i punti nevralgici del Festival, in cui si svolgono gran parte delle attività che animano questa settimana.

Come si può, materialmente accedere a Casa Sanremo e soprattutto cosa ci si può aspettare di trovare?
Casa Sanremo è aperta al pubblico. Naturalmente, come tutti i grandi eventi, è composta anche da una parte regolata da ingresso con pass. Accadono tante cose a Casa Sanremo, dalle rassegne culturali agli incontri con gli studenti e le attività di promozione territoriale, culturale e enogastronomica delle regioni italiani. Ma la cosa più bella e incredibile che accade a Casa Sanremo è che le persone si ritrovano nei nostri teatri per guardare il Festival sui maxischermo. Invece di stare soli a casa, compongono una grande platea festivaliera.

Per questi 70 anni pare che sia ancora maggiore la voglia di unire la città al Festival. Quali altre iniziative porterete avanti?
Ci sono gli appuntamenti musicali di Piazza Colombo, che partono questa sera con l’esibizione di Emma. Fino alla fine del Festival, nello stesso orario della trasmissione dall’Ariston su RAI1, la piazza sarà animata dai live, con artisti che non sono in gara. Sanremo diventa una grande esplosione di musica.

Possiamo dire che questa sarà una delle certezze anche negli anni a venire?
Ce lo auguriamo…

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