La Philips dice addio agli hi-fi: “Nessuno li compra più”
E' una delle aziende che ha dato tanto alla musica e al suo sviluppo, introducendo innovazioni che sono state fondamentali durante il corso degli anni: dalla prima musicassetta nel 1968 fino al compact disc nel 1982. Nel mezzo una serie di prodotti tutti high-fidelity, tra impianti, casse e tutte quelle chicche analogiche che, ancora oggi, in uno slancio di retromania, sono ricercate da appassionati e allergici al digitale. La Philips molla tutto e cede ai giapponesi della Funai Electric che continuerà ad utilizzare il marchio su licenza. La cifra si aggira intorno ai 200 milioni di dollari e, nel suo futuro, l'azienda olandese investirà in apparecchiature mediche e sanitarie, sui prodotti per la casa e sugli impianti di illuminazione.
Un deficit di 355 milioni di euro ha reso urgente la cessione di tutta la divisione audio e video. L'azienda non è riuscita a tenere il passo degli altri, con la produzione dei televisori a schermo piatto, lettori Blu-ray, altoparlanti e tutta la restante gamma di prodotti. Frans van Houten, amministratore delegato, ha spiegato la cessione alla Funai con un motivo molto semplice: "Nessuno compra più nulla da quando esiste l'intrattenimento online".