La notizia della morte di Toto Cutugno annunciata in Russia: “Tra gli artisti più amati e conosciuti”
La notizia della morte di Toto Cutugno è stata annunciata anche in Russia. Come riporta AdnKronos, il cantante è stato definito dall'agenzia di stampa Ria Novosti come "uno degli artisti stranieri più amati e conosciuti in Russia‘‘. L'artista, che si è spento all'età di 80 anni, è in effetti tra i cantanti italiani più apprezzati in Russia insieme ad Al Bano e Pupo.
La notizia della morte di Toto Cutugno in Russia
L'agenzia di stampa Ria Novosti, nel dare la notizia della morte di Toto Cutugno, ha ricordato alcuni dei suoi successi come la canzone L'italiano. Inoltre, ha rimarcato che "Cutugno si è esibito più volte in Russia e ha preso parte a progetti congiunti con artisti nazionali". Tra gli artisti russi che lo stanno ricordando in queste ore, il musicista Sergey Penkin, che ha parlato del cantante come di "un compositore meraviglioso, una persona meravigliosa".
Quando accusarono Toto Cutugno di essere filorusso e nella blacklist ucraina
Nel 2019, Toto Cutugno si collegò con la trasmissione Che tempo che fa, mentre si trovava a Mosca. In quell'occasione, Fabio Fazio ironizzò: "Ma allora è tutto vero, sei un agente russo", facendo riferimento alle accuse di essere filorusso. L'artista replicò: "Ci ridiamo sopra. All'inizio mi sono molto incaz**to perché la musica deve essere al di sopra di ogni cosa. Poi, dopo, mi sono messo a ridere". In quell'occasione smentì il fatto che il suo nome fosse nella blacklist ucraina:
Ieri sera eravamo a Kiev, in Ucraina, abbiamo fatto un concerto incredibile, bellissimo. Ci siamo divertiti tanto. Ieri sera mentre facevo il concerto, c'è stata l'invasione di un uomo che alzava la mano per dire di essere fascista. È saltato sul palcoscenico, forse voleva aggredirmi. Le guardie del corpo lo hanno preso e lo hanno disarmato. Avevamo un po' di paura che non ci facessero entrare in Ucraina e invece ci hanno accolto in una maniera incredibile, sono venute le televisioni, abbiamo fatto una bella intervista e poi il concerto. Tutto bello al di là di quel pazzo.