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La musica che resuscita: con Marco Carta si sveglia dal coma

Il piccolo Domenico si risveglia dal coma grazie ad una canzone di Marco Carta cantata dalla madre.
A cura di Fanpage Admin
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Ascoltando le note di una canzone è possibile sentire brividi e lacrimare. È possibile aver voglia di lottare. La sua forza, talvolta, è una pressione inconfutabile. Ma che ciò sia possibile anche vagando tra la vita e la morte, che si possa sentire la musica e rafforzarsi quando il coma spegne ogni percezione, questo, sembra impossibile.
Eppure è accaduto che pazienti in coma, sollecitati da canzoni ripetute loro con una certa frequenza, si siano risvegliati con sulle labbra proprio quelle note.
Similmente è successo al piccolo Domenico, che dopo un terribile incidente era finito in uno stato di coma che lo teneva costretto ad un letto da mesi. Si è svegliato quando la madre gli ha cantato un brano molto amato da Domenico, “La forza mia” di Marco Carta.
Il cantante sardo, con un realismo che sa di modestia, ha affermato  che "non è merito della mia canzone, ma della tua mamma che te l'ha cantata".
Ma quello di Domenico non è l’unico caso di risveglio da un coma in cui la musica sembra ricoprire un ruolo. Gianluca Sciortino, 14 anni, dopo mesi di coma, si era svegliato canticchiando un brano di quello che era – ma c’è da giurarci che lo sia ancora – il suo cantante preferito: Antonello Venditti.
Sulle sue labbra “Dimmelo tu cos’è”, uno dei brani che la famiglia gli faceva sentire durante il coma. Una delle sue canzoni preferite, quella che ha “deciso” di cantare al suo ritorno alla coscienza.
Altrove sembra non cambino gli indizi di quello che potrebbe assumere i caratteri di una ricerca empirica. Nell’Essex, Layla, 5 anni, era finita in coma per un attacco di meningite. Si è risvegliata dopo 5 giorni canticchiando "Mamma mia" degli Abba, canzone che aveva sentito in un film che le era particolarmente piaciuto.
La medicina ufficiale afferma che i risvegli si sarebbero comunque realizzati indipendentemente dalla presenza dell’elemento artistico. Più che altro, esso si inserisce in un contesto più ampio che può giovare al paziente in coma: la vicinanza di tutto ciò che è familiare, dai cari, le loro voci e i ricordi che possono essere evocati anche da una canzone.

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