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La figlia di Chris Cornell dedica “Hallelujah” al padre e a Chester Bennington

La figlia di Chris Cornell e i OneRepublic hanno dedicato al cantante dei Soundgarden e a Chester Bennington dei Linkin Park una versione emozionante di “Hallelujah”.
A cura di Redazione Music
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Tony e Chris Cornell (Getty Images)
Tony e Chris Cornell (Getty Images)

La figlia di Chris Cornell, Tony, ha voluto rendere omaggio al padre, cantante, tra gli altri, dei Soundgarden, e al suo amico Chester Bennington, entrambi morti suicidi a pochi mesi di distanza, con una emozionante versione di "Hallelujah", canzone scritta da Leonard Cohen rifatta in una versione molto nota anche da Jeff Buckley. La ragazza che ha dodici anni, ha duettato sul palco con Ryan Tedder, frontman dei OneRepublic, durante una concerto tributo organizzato dalla trasmissione Good Morning America: "È un onore esibirmi con questo pezzo per mio padre e Chester e cantare per loro" ha detto Tony in una nota stampa.

L'emozione del pubblico

I due si sono alternati nelle parti vocali, chiudendo all'unisono per un'esibizione senza dubbio emozionante, come dimostrano anche le immagini della performance e l'accoglienza del pubblico. Sono tanti, infatti, i volti in lacrime del pubblico, mentre stringono cartelli, immagini e cantano assieme ai due protagonisti sul palco. Questo concerto fa parte di una serie di eventi che la trasmissione ha messo su per l'estete e venerdì scorso avrebbero dovuto partecipare proprio i Linkin Park che, però, a seguito della tragedia hanno annullato il tour e tutte le attività collaterali.

La morte di Cornell e Bennington

Chris Cornell è morto lo scorso maggio all'età di 52 anni, impiccandosi nella sua camera d'albergo a seguito di un concerto dei Soundgarden e sconvolgendo il mondo della musica, mentre Bennington, 41 anni, si è suicidato lo scorso luglio. La canzone scelta dalla figlia di Cornell e dal cantante dei OneRepublic non è casuale, anzi, fu quella che il cantante dei Linkin Park volle dedicare alla memoria dell'amico scomparso, durante la funzione funebre, quando si presentò così: "Mi chiamo Chester e ho avuto l'enorme privilegio di essere amico di Chris ed essere stato invitato ad essere un membro della sua famiglia".

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